Staatsorchester Stuttgart Neujahrskonzert 2025

neujahrskonzert

Foto ©Staatsorchester Stuttgart/FB

La Staatsorchester Stuttgart ha iniziato il 2025 con il tradizionale Neujahrskonzert, in omaggio a una tradizione seguita in tutto il mondo musicale di lingua tedesca. Infatti non tutti sanno che il Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker è solamente il più celebre tra una serie di analoghi appuntamenti che tutti i complessi sinfonici stabili attivi in Germania e in Austria offrono al loro pubblico la sera di San Silvestro e il primo giorno dell’ anno nuovo, che per i melomani di queste parti deve essere obbligatoriamente celebrato andando a teatro per ascoltare musica e scambiarsi gli auguri. La Staatsoper Stuttgart in questo senso non fa eccezione e negli ultimi anni ha affidato il tradizionale concerto di Capodanno a direttori che sono stati legati al teatro da particolari rapporti di collaborazione. Quest’ anno l’ incarico è toccato a Manuel Pujol, che dal 2018 è il direttore del Coro della Staatsoper Stuttgart. Nativo di Mainz e formatosi alle Musikhochschulen di Dresden e Weimar, Pujol prima dell’ incarico a Stuttgart è stato Kapellmeister e maestro del coro al Gerhart-Hauptmann-Theater Görlitz dal 2009 al 2014 e successivamente per tre anni direttore del coro all’ Oper Dortmund. A Stuttgart il suo lavoro ha riscosso grandi apprezzamenti, tali da meritargli il prolungamento del contratto sino al 2029.

Il programma del Neujahrskonzert è quasi sempre dedicato a brani popolari e Manuel Pujol ha scelto una serie di cori da opere tra le più conosciute dal grande. pubblico, come ad esempio la grande scena corale dal secondo atto dell’ Aida e il coro dei profughi che apre il quarto atto del Macbeth, oltre alla scena iniziale della Johannisfest nel terzo atto dei Meistersinger, alla Kermesse dal Faust di Gounod, alla scena della taverna dal Prologo di Les Contes d’ Hoffmann e al Coro delle Zingarelle e dei Mattadori dalla Traviata. Una scelta di pezzi in cui il coro della Staatsoper ha potuto mettere in mostra tutte le sue migliori qualità che da anni ne fanno uno tra i migliori complessi vocali tedeschi, più volte vincitore del premio Chor des Jahres assegnato dalla rivista Opernwelt. e che sono state ulteriormente affinate durante i sei anni di lavoro sotto la guida di Manuel Pujol, che anche in questa occasione ha dimostrato tutta la grande professionalità del suo modo di far musica.

Completavano il programma l’ Ouverture de Le Nozze di Figaro, il coro “Ah, grazie si rendano” da La Clemenza di Tito e due arie solistiche eseguite da due tra le migliori giovani voci dell’ ensemble del teatro. Kai Kluge, che in questi ultimi anni si è fatto apprezzare per la sua versatilità che gli consente di offrire interpretazioni di ottimo livello in ruoli variegati come Alfred in Die Fledermaus, Kudrjasch in Katja Kabanova, Max in Der Freischütz, Nemorino e il Duca di Mantova, ha cantato la Legende de Kleinzach da Les Contes d’ Hoffmann con sicurezza vocale, belle note acute e un fraseggio incisivo. Claudia Muschio, la giovane cantante bresciana che si sta imponendo sempre di più come una tra gli elementi di punta nella compagnia della Staatsoper, ha presentato un’ anteprima della sua prossima interpretazione di Gilda con una squisita esecuzione dell’ aria Caro nome davvero ammirevole per la purezza del legato e il bellissimo colore delle mezzevoci. Il pubblico si è lasciato coinvolgere dal clima di festa della serata e ha applaudito a lungo tutti i protagonisti.


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