
Ricevo e pubblico queste interessanti riflessioni di Marco Gaudino sull’ insegnamento del solfeggio in vari paesi, confrontato con quello italiano.
L’ insegnamento del solfeggio nel mondo: uno sguardo al modello finlandese
di Marco Gaudino
Introduzione
Il solfeggio – la lettura ritmica e melodica della musica – è uno dei pilastri della formazione musicale. La sua funzione non è solo quella di rendere lo studente capace di leggere una partitura, ma anche di sviluppare l’ orecchio interno, il senso ritmico, e la comprensione profonda del linguaggio musicale. Tuttavia, l’ approccio all’insegnamento del solfeggio varia notevolmente da Paese a Paese. In questo articolo esploreremo le differenze principali nei metodi di insegnamento del solfeggio nel mondo, con particolare attenzione al modello educativo della Finlandia, considerato tra i più avanzati e moderni.
Modelli tradizionali: Italia, Francia e Russia
In molti Paesi europei, come l’Italia, la Francia e la Russia, il solfeggio è ancora insegnato secondo metodi piuttosto accademici e teorici. L’ enfasi è posta sulla lettura a prima vista, sulla precisione ritmica e sull’ intonazione corretta. Le lezioni tendono a essere frontali, con esercizi ripetitivi e attenzione alla notazione scritta più che all’esperienza musicale complessiva.
In Italia, il solfeggio è spesso visto come una materia a parte, obbligatoria nei conservatori, e viene talvolta vissuto dagli studenti come un ostacolo, più che come un’ opportunità.
In Francia, il “solfège” ha una tradizione molto rigorosa, ma è stato parzialmente rinnovato grazie a metodi come Kodály e Dalcroze.
In Russia, la preparazione teorica è molto solida e integrata con l’ analisi armonica e la memoria uditiva.
Il modello anglosassone
Nel mondo anglosassone (Stati Uniti, Regno Unito, Canada), il termine “solfeggio” è meno utilizzato; si parla più spesso di ear training, sight singing, o musicianship. L’ approccio è più pratico e legato all’esperienza sonora: si lavora molto sull’ orecchio interno, sulla memoria musicale, e sull’ improvvisazione. Si valorizza l’ apprendimento attivo piuttosto che la semplice lettura di partiture. L’ insegnamento spesso avviene in piccoli gruppi, con interazioni continue tra teoria e pratica strumentale o vocale.
Il modello finlandese: integrazione, creatività e ascolto
La Finlandia è spesso citata come esempio di eccellenza nell’ educazione musicale – non solo per i risultati accademici, ma per l’ approccio inclusivo, innovativo e centrato sullo studente. Anche l’ insegnamento del solfeggio segue questa filosofia.
Caratteristiche distintive del modello finlandese:
1. Apprendimento integrato
Il solfeggio non è una materia isolata, ma è integrato con la pratica strumentale, il canto, la composizione e l’ ascolto. Gli studenti apprendono le strutture musicali facendole (cantando, suonando, improvvisando), non solo leggendo spartiti.
2. Uso di metodi attivi
I metodi Kodály, Orff, e Dalcroze sono ampiamente utilizzati, promuovendo l’ apprendimento attraverso il corpo, il ritmo, il canto collettivo e il gioco musicale. Grande importanza è data al movimento e alla percezione ritmica fisica, per interiorizzare la pulsazione e le durate.
3. Formazione dell’orecchio come priorità
Gli esercizi mirano allo sviluppo dell’orecchio relativo, all’ intonazione consapevole e alla comprensione uditiva delle strutture armoniche e melodiche. L’ ascolto attivo è incoraggiato fin dai primi anni, spesso con il supporto di strumenti digitali e interattivi.
4. Personalizzazione e motivazione
Il percorso è spesso adattato al profilo dello studente, con attenzione ai suoi interessi (musica pop, jazz, classica, folk). Il solfeggio è percepito non come una materia rigida, ma come strumento per esprimersi musicalmente.
Risultati e impatti
Il sistema finlandese ha prodotto risultati significativi:
Elevato livello medio degli studenti, anche in età precoce.
Ampia diffusione dell’ educazione musicale nella popolazione giovanile.
Maggiore motivazione e coinvolgimento emotivo nell’ apprendimento musicale.
Capacità di improvvisazione, ascolto consapevole e creatività musicale sviluppate fin dalla base.
Conclusione
L’ insegnamento del solfeggio nel mondo mostra una grande varietà di approcci, ma il modello finlandese si distingue per la sua capacità di rendere il solfeggio un’esperienza viva, creativa e integrata. Mentre in molti contesti è ancora percepito come una disciplina tecnica e teorica, in Finlandia rappresenta uno strumento attivo per la formazione dell’ identità musicale dello studente. Forse il futuro del solfeggio non è nella mera lettura, ma nella sua trasformazione in un linguaggio sonoro esperienziale, che metta al centro l’ ascolto, l’ espressione e il piacere di fare musica.
Marco Gaudino
Scopri di più da mozart2006
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
