Staatsoper Stuttgart 3. Liedkonzert – Ein italienischer Abend

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Foto ©Mozart2006

Per il terzo appuntamento della stagione liederistica, la Staatsoper Stuttgart ha presentato un programma di arie da camera italiane eseguito da quattro fra le migliori giovani voci dell’ ensemble. Una scelta di brani che partiva dalle romanze da salotto dei grandi compositori operistici come Bellini, Donizetti e Verdi per arrivare fino al Novecento. Le romanze da camera italiane sono da sempre nel repertorio dei grandi cantanti e graditissime dal pubblico, anche se il genere non ha la profondità culturale del Lied classico tedesco la cui musica trae quasi sempre ispirazione dalla grande letteratura. I compositori italiani hanno comunque lasciato molti piccoli capolavori in questo genere, che hanno sempre trattato con grande attenzione. Il programma di questa serata era impaginato in maniera strettamente cronologica per quanto riguarda i brani solistici, seguiti da un gran finale dedicato ai Péchés de Veillesse di Rossini, la raccolta di piccole composizioni scritte dal musicista pesarese negli ultimi decenni della sua vita e che costituisce un autentico scrigno di tesori artistici.

Il compito di aprire la serata era affidato a Claudia Muschio, che ha eseguito un brano ciascuno dei quattro grandi compositori operistici italiani dell’ Ottocento. La giovane cantante bresciana ha messo in mostra mezzevoci di qualità e un perfetto legato in La ricordanza di Bellini, la cui musica è praticamente la stessa della scena della pazzia di Elvira ne I Puritani, un fraseggio davvero irresistibile e spiritoso nello Stornello di Verdi e in La Zingara di Donizetti, oltre alla sua perfetta padronanza della coloratura in Beltà crudele di Rossini. Toccava poi a Johannes Kammler presentare tre brani da La canzone dei ricordi op. 68b di Giuseppe Martucci, compositore e direttore napoletano che fu tra i primi in Italia a divulgare la grande musica tedesca (diresse la prima esecuzione italiana del Tristan und Isolde). Il giovane baritono bavarese che qui alla Staatsoper Stuttgart si è segnalato per diverse belle prove nelle stagioni più recenti, ha impressionato positivamente anche questa volta per la cura del fraseggio e la raffinatezza della dizione oltre a una voce timbricamente interessante e complessivamente ben educata dal punto di vista tecnico.

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Foto ©Mozart2006

Il mezzosoprano messicano Itzeli Jáuregui, allieva dell’ Opernstudio, ha eseguito quattro delle Sei Melodie di Ottorino Respighi. Ad ascoltare questi brani viene il sospetto che il compositore bolognese avesse dato più di un’ occhiata alle partiture di Puccini, soprattutto per quanto riguarda le soluzioni armoniche. La ragazza di Guadalajara possiede una voce di bel colore e una musicalità notevole, che potrebbe portarla a risultati interessanti nella sua futura carriera. Il tenore canadese Charles Sy, che di recente qui a Stuttgart ha offerto pregevoli interpretazioni nei ruoli di Tamino ed Elvino, ha cantato Ballata e sonetto del Petrarca di Nino Rota, non solo il più grande compositore italiano di musica da film insieme a Ennio Morricone, ma anche un artista di tutto rispetto nella sua produzione classica, e successivamente tre brani di Francesco Paolo Tosti, il più celebre esponente del genere della romanza da salotto, mettendo in mostra buone qualità interpretative anche se la voce tende un po’ a stringersi nelle note alte. Tutti e quattro i giovani cantanti erano sostenuti in maniera perfetta dall’ accompagnamento di Vlad Iftinca, pianista e direttore romeno che dopo diversi anni di attività al Metropolitan di New York è entrato a far parte dell’ ensemble alla Staatsoper Stuttgart dove lavora come maestro collaboratore e direttore musicale dell’ Opernstudio. Gran finale rossiniano, come si era detto prima, con tre quartetti vocali dai Péchés de Veillesse assolutamente travolgenti, soprattutto il terzo Il carnevale di Venezia la cui musica della parte finale è praticamente quella dell’ aria di Madama Cortese da Il viaggio a Reims poi utilizzata anche in Le Comte Ory. La serata era esaurita con largo anticipo e il pubblico ha applaudito a lungo e in maniera entusiastica tutti i protagonisti.


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