SWR Symphonieorchester Silvesterkonzert

Sylvesterkonz

Foto ©StuttgartKonzert

Qui a Stuttgart il compito di chiudere l’ anno musicale spetta per tradizione alla SWR Symphonieorchester con il suo Silvesterkonzert, un appuntamento sempre seguitissimo che fa regolarmente registrare il tutto esaurito, organizzato dalla società impresariale StuttgartKonzert. Quest’ anno i protagonisti, oltre all’ orchestra e alla SWR Big Band, erano Libor Šíma, cinquantaseienne sassofonista e fagottista nato in Cecoslovacchia ed emigrato in Germania con la famiglia dopo l’ invasione sovietica del suo paese, apprezzato nel campo del jazz come strumentista e compositore oltre che per la sua attività nel settore della musica sinfonica in cui ricopre dal 2001 la posizione di primo fagotto della SWR Symphonieorchester, e Frank Dupree, trentatreenne musicista nativo di Rastatt che come pianista ha iniziato una promettente carriera internazionale che dopo il debutto con la Philharmonia Orchestra lo portato di recente a esordire con la London Symphony Orchestra sotto la direzione di Sir Antonio Pappano. Oltre a questo, Frank Dupree è attivo come direttore d’ orchestra e nel campo del jazz, con un proprio trio da lui fondato e che porta il suo nome. Sul podio era Dominik Beykirch, giovane direttore assai apprezzato dalla critica tedesca per il suo lavoro al Detusches Nationaltheater di Weimar prima come Kapellmeister e a partire dal 2020 nel ruolo di Chefdirigent.

Il programma della serata iniziava con l’ Ouverture dal Candide, l’ opera di Leonard Bernstein tratta dal romanzo di Voltaire che, dopo l’ insuccesso della prima stesura nel 1956, fu rielaborata dall’ autore ed è progressivamante divenuta una fra le sue composizioni più popolari. Il secondo brano era un bell’ arrangiamento di Libor Šíma sul motivo della celebre canzone You Must Believe in Spring di Michel Legrand dal film The Young Girls of Rochefort che fu incisa anche da Barbara Streisand e nell’ ultimo album di Bill Evans, seguita da una rielaborazione di Autumn Leaves, composta nel 1945 da Joseph Kozma e diventata un classico del repertorio jazz. Lo stesso senso di vitalità ed energia positiva era percepibile nell’ esecuzione del celebre poema sinfonico An American in Paris di George Gershwin, la cui notorietà internazionale fu ulteriormente potenziata dal film omonimo di Vincente Minelli con Gene Kelly e Leslie Caron vincitore di sei Oscar nel 1952 e nel quale il brano di Gershwin appare insieme al Concerto in fa come parte della colonna sonora firmata da Johnny Green e Saul Chaplin. Fin dalla prima esecuzione diretta da Walter Damrosch nel 1928, il brano è sempre stato amatissimo dal grande pubblico per la fluente inventiva melodica oltre che per la sapienza di scrittura e calcolo degli effetti che valsero all’ autore, dopo il grande successo della Rhapsody in Blue, la consacrazione definitiva a compositore di rango. Dominik Beykirch ha dimostrato di possedere tutte le chiavi stilistiche appropriate per eseguire questa musica, che dirige con una naturalezza di approccio e un senso dello stile davvero molto notevoli.

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Foto ©Mozart2006

Il pezzo più atteso del programma era probabilmente il Concerto N° 2 op. 14 di Nikolai Kapustin (1937-2020), compositore e pianista ucraino la cui produzione è caratterizzata dall’ impiego di elenti stilistici provenienti dalla musica jazz, della quale Kapustin fu tra i principali divulgatori nell’ ambiente culturale della ex Unione Sovietica. Frank Dupree sta portando avanti un’ intensa attività esecutiva della musica di Kapustin, il cui Quarto Concerto è stato il brano del suo debutto con la London Symphony, e insieme a Dominik Beykirch sta realizzando un progetto di registrazione integrale dei Concerti per piano che ha già ottenuto premi e riconoscimenti da parte della stampa specializzata. La preparazione musicale nel campo del jazz permette al giovane pianista di Rastatt di mettere in evidenza tutte le caratteristiche principali di questa musica, suonandola con un’ incisività  e freschezza di approccio assolutamente ideali unite a un virtuosismo spettacolare che rendeva l’ esecuzione davvero entusiasmante. Dominik Beykirch ha poi concluso la serata con una bella esecuzione delle Symphonic Dances from West Side Story, suite per grande orchestra su motivi tratti dal celebre musical composto da Leonard Bernstein insieme a Jerome Robbins, che rimane probabilmente il brano più popolare nella produzione del direttore e compositore di Boston. La suite, eseguita per la prima volta alla Carnegie Hall il 13 febbraio 1961 sotto la direzione di Lukas Foss, è successivamente entrata nel repertorio di quasi tutte le grandi orchestre sinfoniche. Dominik Beykirch l’ ha diretta in maniera precisa e stilisticamente impeccabile, magnificamente seguito dalla SWR Symphonieorchester che in tutto il concerto ha suonato in maniera assolutamente perfetta per compattezza sonora e precisione. In complesso, una bella serata dal carattere vivace, divertente e spritzig, che il pubblico ha dimostrato di apprezzare in pieno.


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