
Il 2024 sta per concludersi e io quest’ anno ho deciso di segnalare le migliori serate musicali a cui ho assistito. Seguendo la linea tenuta da riviste come Opernwelt e Gramophone, dividerò anch’ io i miei giudizi per categorie. Ecco quindi la lista dei concerti e opere che negli ultimi dodici mesi mi hanno maggiormente impressionato, corredata dei link alle relative recensioni che potrete leggere cliccando sui titoli.
1 – SPETTACOLO DELL’ ANNO
Alban Berg: Lulu – Oper Frankfurt
Una produzione assolutamente memorabile di un’ opera straordinaria, per merito congiunto delle direzione orchestrale bruciante, espressionistica e allucinata del ventinovenne Thomas Guggeis, la stella emergente fra le bacchette della giovane generazione, della regia di Nadja Loschky, efficacissima nella sua secca essenzialità, e della stupenda interpretazione di Brenda Rae nei panni della protagonista. Uno spettacolo che conferma l’ alta qualità delle stagioni dell’ Oper Frankurt, votata quest’ anno per l’ ottava volta come miglior teatro lirico tedesco.

Foto ©Barbara Aumüller
2 – CONCERTO DELL’ ANNO
La serata celebrativa del settantacinquesimo anno di attività di una tra le migliori orchestre del mondo, adeguatamente festeggiato con la magnifica esecuzione di una partitura perfettamente idonea al carattere celebrativo della serata per la grandiosità di un organico che permetteva di mettere in mostra al meglio tutte le possibilità tecniche del formidabile complesso bavarese. Assolutamente esemplare in tutti i suoi splendidi particolari l’ interpretazione di Simon Rattle, direttore che io ritengo fra i migliori della nostra epoca a dispetto di certa critica, soprattutto italiana ma anche statunitense, che ama farne l’ oggetto di brontolii e ironie da quattro soldi.

Foto ©BR/Astrid Ackermann
3 – DIRETTORE DELL’ ANNO
Kirill Petrenko – Elektra, Wagner Gala e Concerto agli Osterfestspiele Baden-Baden
Il prossimo anno i Berliner Philharmoniker verranno per l’ ultima volta a tenere il loro festival pasquale a Baden Baden, che dal 2013 ci ha regalato grandi emozioni. Le tre serate dello scorso aprile sono state un’ ulteriore conferma del grandissimo talento di Kirill Petrenko, che ha sfruttato tutte le qualità della sua formidabile orchestra per regalarci una fulminante Elektra e due concerti di quelli destinati a rimanere a lungo nella memoria di chi era presente.

Foto ©Monika Rittershaus
4 – ORCHESTRA DELL’ ANNO
Utopia Orchestra – Quinta di Mahler. Stuttgart, Liederhalle
Aspettavo da un po’ di tempo l’ opportunità di ascoltare la nuova formazione sinfonica creata da Teodor Currentzis e ne valeva davvero la pena: un’ orchestra pazzesca, una vera e propria macchina da guerra alla cui guida il direttore greco-russo ha fatto letteralmente esplodere dall’ entusiasmo il pubblico di Stuttgart con una Quinta di Mahler indimenticabile per la coerenza di concezione e la tensione drammatica assolutamente avvincente. Un concerto che non esito a definire di livello storico.

Foto ©Utopia Press Office
5 – STRUMENTISTA DELL’ ANNO
Ray Chen – Concerto per violino di Tschaikowsky. Ludwigsburg, Forum am Schlosspark
La prima volta che ascoltai dal vivo Ray Chen fu nel marzo 2018 a Stuttgart, in una formidabile esecuzione del Concerto per violino di Mendelssohn con la SWR Symphonieorchester al termine della quale si intrattenne per più di un’ ora a farsi selfies con i ragazzi che erano venuti a sentirlo. Da allora questo ragazzo trentaquattrenne, nato a Taiwan, cresciuto a Brisbane e uscito dalla scuola del Curtis Institute di Philadelphia, è tra i miei violinisti preferiti anche per la sua maniera anticonvenzionale di proporsi al pubblico. Al di là di questo, si tratta veramente di un artista eccezionale per la passionalità e la carica comunicativa del suo modo di suonare, come ci ha ulteriormente dimostrato al Forum am Schlosspark di Ludwigsburg in una entusiasmante esecuzione del Concerto di Tschaikowsky che mi ha confermato definitivamente la statura artistica di questo giovane interprete, sicuramente destinato nei prossimi anni a recitare un ruolo di primo piano nel panorama violinistico internazionale.

Foto ©Manfred Rinderspacher
6 – CANTANTE DELL’ ANNO (DONNE)
Asmik Grigorian – Lisa in Pikowaja Dama, Bayerische Staatsoper e
Liederabend ai Ludwigsburger Schlossfestspiele
Qui non ci poteva essere il minimo dubbio: Asmik Grigorian in questi ultimi anni sta scrivendo la storia del teatro d’ opera con le sue interpretazioni che a me suscitano emozioni assolutamente squassanti, come da anni non mi accadeva di provare. Dopo aver ammirato i suoi indimenticabili ritratti di Manon Lescaut, Senta, Salome, Kuma in Charodéyka di Tschaikowsky, Jenufa e Rusalka, quest’ anno ho potuto ascoltarla nella sua appassionata e straziante Lisa in Pikowaja Dama a Monaco e in un formidabile concerto liederistico a Ludwigsburg, in cui la cantante lituana ha letteralmente magnetizzato gli spettatori con un vero e proprio arcobaleno di sonorità e accenti espressi tramite uno strumento vocale gestito da una perizia tecnica assolutamente straordinaria, mostrando in pieno il suo talento di fraseggiatrice oltre che di vocalista fenomenale, con una voce omogenea in tutta la gamma e perfettamente controllata a tutti i livelli dinamici. Due serate indimenticabili regalatemi dall’ arte sublime di quella che per me è senza il minimo dubbio la più grande cantante della nostra epoca, una vera e propria artista totale.

Foto ©Reiner Pfisterer
7 – CANTANTE DELL’ ANNO (UOMINI)
John Osborn – Eleazar in La Juive, Oper Frankfurt
Non avevo finora avuto molte occasioni di ascoltare in teatro il cinquantaduenne tenore originario dello Iowa, che nella nuova produzione dell’ opera di Halévy a Francoforte ha splendidamente interpretato il ruolo di Eleazar mettendo in mostra la sua emissione perfettamente rifinita e il suo registro acuto ampio, esteso e sonoro, da vero tenore all’ antica, superando con facilità addiritura irrisoria tutti i numerosi passi scabrosi della parte e riuscendo a rendere in maniera assolutamente esemplare la difficilissima scena finale del quarto atto, eseguita integralmente con la celebre aria Rachél, quand du Seigneur seguita da una cabaletta. di tessitura molto impegnativa. Una prova di assoluto rilievo in uno spettacolo che ha reso piena giustizia a un’ opera drammaturgicamente e musicalmente di grande valore.

Foto ©Monika Rittershaus
8 – RIVELAZIONE DELL’ ANNO
Eva Gevorgyan – Concerto K. 488 di Mozart, Stuttgart, Liederhalle
Si chiama Eva Gevorgyan, è russa di origini armene, ha da poco compiuto vent’ anni. Ha già vinto decine di concorsi e per me è stata un’ autentica sorpresa quando, insieme agli Stuttgarter Philharmoniker, mi ha letteralmente incantato con un’ esecuzione del Concerto K. 488 di Mozart straordinaria per l’ incredibile bellezza del suono e l’ eleganza del fraseggio, per poi mettere in mostra una tecnica da vera fuoriclasse nella Campanella di Liszt. Una vera scoperta e una dimostrazione di qualità tecniche e musicali davvero incredibili per una ragazza così giovane. Segnatevi il suo nome, perché si tratta di una ragazza che ha tutti i requisiti per diventare la pianista numero uno dei prossimi decenni.

Foto ©Mozart2006
Questi per me sono stati i momenti musicali di maggior rilievo nell’ anno che sta per terminare. Tra pochi giorni riprenderemo in mano il bastone da pellegrino per andare a cercare tracce di bellezza ed emozioni forti nei teatri tedeschi e forse anche in quelli fuori dalla Germania. Auguro anche a voi di vivere grandi serate all’ opera e al concerto nell’ anno che inizia fra tre giorni!
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