Staatsorchester Stuttgart 2025/26 – 1. Sinfoniekonzert

Foto ©Staatsorchester Stuttgart/FB

La stagione sinfonica 2025/26 della Staatsorchester Stuttgart è stata impaginata in maniera abbastanza particolare. Cornelius Meister, giunto al suo ultimo anno di mandato come Generalmusikdirektor della Staatsoper, ha invitato come ospiti quattro fra i direttori che lo hanno preceduto nel suo incarico. La serata inaugurale toccava a Sylvain Cambreling, che guidò il teatro e la Staatsorchester dal 2012 al 2018 con risultati eccellenti, se pensiamo che sotto la sua gestione la Staatsoper Stuttgart ottenne nel 2016 il titolo di Opernhaus des Jahres assegnato dalla rivista Opernwelt e considerato come il riconoscimento di maggior valore del mondo teatrale tedesco. Nei programmi concertistici impaginati da Cambreling durante il suo lavoro a Stuttgart io ho sempre apprezzato l’ intelligenza e l’ originalità delle proposte, oltre che la capacità divulgativa nell’ accostare il grande repertorio a pagine meno conosciute ma non per questo di minor valore. Il primo concerto della stagione sinfonica in abbonamento alla Liederhalle era una perfetta esemplificazione di tutto questo, e il risultato era davvero interessante dal punto di vista della combinazione d’ insieme. La serata iniziava con il Konzertstück op. 80 in fa maggiore per quattro corni e orchestra di Robert Schumann, composto nel 1849 e di rara esecuzione anche per l’ organico strumentale decisamente insolito. Un pezzo dalla scrittura brillante, articolato nei classici tre tempi con il primo in forma-sonata e spettacolare per il lunghi passaggi virtuosistici affidati ai quattro solisti. La direzione di Cambreling, piena nel suono e vibrante nei toni ma attentissima alla cura dei dettagli, ha messo perfettamente in evidenza i pregi di un brano sicuramente interessante e l’ eccellente prestazione dei cornisti Pablo Neva Collazo, Fabian Schröder, Christina Heckmann e Martin Grom, impeccabili per abilità tecnica e bellezza di suono.

Foto ©Staatsorchester Stuttgart/FB

Come secondo pezzo della prima parte, Cambreling ha presentato la suite sinfonica dall’ opera Erdbeben.Träume che fu rappresentata in prima mondiale alla Staatsoper Stuttgart sette anni fa, come ultimo spettacolo della gestione di Jossi Wieler. Il libretto di Marcel Beyer musicato da Toshio Hosokawa, sessantanovenne compositore nipponico perfezionatosi a Freiburg con Brian Feyernough e considerato uno tra i più importanti musicisti del suo paese, è tratto dalla novella Das Erdbeben in Chili di Heinrich von Kleist, popolarissima in Germania e presente anche nei programmi delle scuole superiori. La musica di Toshio Hosokawa è caratterizzata dalla grande raffinatezza di una scrittura che crea un continuo trascolorare di colori cangianti tramite uno stile in cui si mescolano efficacemente elementi orientali e tecniche compositive dell’ Occidente, realizzato con una strumentazione davvero ragguardevole per varietà e molteplicità di effetti. Dal punto di vista della teatralità, la partitura di Erdbeben. Träume si fa comunque apprezzare per l’ atmosfera complessiva di lacerante angoscia che caratterizza tutto il lavoro e risulta davvero avvincente all’ ascolto. Sylvain Cambreling, che con quest’ opera firmò la sua ultima produzione come Generalmusikdirektor del teatro, è uno tra i direttori odierni più esperti di musica contemporanea e ha guidato un’ orchestra in splendida forma con autorevolezza, profonda penetrazione stilistica, attenzione nel lavoro sulle dinamiche, intensità teatrale e respiro pressochè ideali.

Nella seconda parte, Sylvain Cambreling e la Staatsorchester Stuttgart hanno eseguito la Quarta Sinfonia di Tschaikowsky. L’ esecuzione iniziava in maniera forse un po’ anonima, con la prima enunciazione del tema del destino, affidata ai corni e ai fagotti, che mancava leggermente di tensione. Buona comunque l’ esecuzione della Coda, con il Molto più mosso marcato da Cambreling a tempo nella prima enunciazione e con un forte accelerando nella seconda, che preparava molto bene l’ esplosione degli accordi finali. Nell’ >Andantino in modo di canzona il direttore di Amiens ha fatto cantare l’ orchestra con grande nobiltà e intensità di fraseggio, ottenendo poi una perfetta resa dei particolari nello Scherzo con i pizzicati impeccabilmente compatti degli archi e la sezione fiati assolutamente perfetta per pastosità e dolcezza di suono. Nel Finale, la Staatsorchester ha fatto ascoltare una vera e propria festa di spettacolare splendore sinfonico, con blocchi di sonorità assolutamente splendide per pastosità e lucentezza timbrica fino al fervore drammatico delle battute finali. Il pubblico della Liederhalle ha reagito con grandissimo entusiasmo a questa esecuzione, applaudendo a lungo l’ orchestra e Cambreling, che qui a Stuttgart è sempre stato particolarmente amato per il livello dei suoi risultati artistici e la personalità cordiale.


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