Staatsoper Stuttgart – “I did it my way”

Foto ©Matthias Baus

Uno degli elementi caratterizzanti nelle ultime stagioni della Staatsoper Stuttgart è l’ inserimento di proposte musicali e teatrali di genere diverso dall’ opera lirica tradizionale, allo scopo di allargare il repertorio e attrarre nuove fasce di pubblico. In questo filone si inserivano le passate esibizioni della cantante electroclash Peaches, di alcuni musicisti rock e rap, oppure dell’ audace e controverso spettacolo Sancta che lo scorso anno suscitò un mezzo scandalo. Per inaugurare il cartellone 2025/26 la direzione artistica del teatro ha scelto I did it my way, uno spettacolo di genere ispirato al musical stile Broadway, coprodotto insieme alla Ruhrtriennale dove è andato in scena per la prima volta un mese fa, il 21 agosto. Basato sulle musiche del celebre album Watertown di Frank Sinatra e su una scelta di canzoni di Nina Simone, la celebre cantante e pianista jazz che fu anche scrittrice e attivista per i diritti civili degli afroamericani, lo spettacolo racconta la storia di una coppia sposata e con due figli adolescenti, formata da un uomo bianco e da una donna di colore. Una mattina, la donna esce di casa e lascia il marito dicendo semplicemente “Goodbye”. L’ azione narra le successive vicende della coppia, sino alla loro riconciliazione finale. La progressiva emancipazione della donna che prende coscienza del suo ruolo nella società civile e dei suoi diritti viene illustrata da video che mostrano punti salienti della lotta alla segregazione razziale, partendo dal linciaggio di Thomas Shipp e Abraham Smith avvenuto a Marion, nello stato dell’ Indiana, il 7 agosto 1930 e proseguendo con le immagini delle brutalità poliziesche nella repressione dei cortei a Birmingham in Alabama nel 1963 e con il funerale di Martin Luther King.

Foto ©Matthias Baus

Lo spettacolo è costruito con grande stile ed eleganza e si lascia guardare con vero piacere, grazie alla musica davvero di alta classe eseguita dal punto di vista strumentale in maniera davvero eccellente dalla Staatsorchester Stuttgart guidata dal giovane direttore Sebastian Schwab in modo preciso, accurato e ricco di sfumature, alla regia efficace di Ivo Van Hove basata sull’ impianto scenico semplice e funzionale ideato da Jan Versweyveld e sui costumi leggeri e ariosi di An D’ Huys che creavano uno sfondo visivo ideale alle coreografie molto eleganti di Serge Aimé Coulibaly danzate in maniera perfetta da Ida Faho, Sylvie Sanou, Marco Labellarte e Samuel Planas, appartenenti all’ ensemble Faso Danse Théâtre. Chiaramente, lo show è ritagliato su misura per i due protagonisti, entrambi figure di primo piano nell’ ambiente musicale e teatrale tedesco. La trentanovenne Larissa Sirah Herden, conosciuta anche col nome d’ arte Lary, cantante, attrice e produttrice nata a Gelsenkirchen da padre anglo-giamaicano e madre tedesca, popolarissima in Germania grazie a canzoni di successo come So wie du bist incisa insieme al rapper Mo Trip e premiata due anni fa con un Disco d’ Oro per un milione di copie vendute, ha cantato e recitato con una grande intensità di espressione in brani celebri come I put a spell on you e A Single Woman, realizzando un ritratto della protagonista altamente suggestivo e di grande espressività. Lars Eidinger, uno degli attori tedeschi che io amo di più e che pochi mesi fa mi aveva colpito profondamente con la sua interpretazione di Tim Engels nello splendido, audace ed emozionante film Das Licht di Tom Tykwer, autentico grande cinema allo stato puro, ha dimostrato di essere davvero un artista completo mettendo in mostra belle doti canore e coreutiche, in una prestazione di grande carisma e fascino nei panni del protagonista maschile culminata in una trascinante esecuzione della celebre I did it my way che ha trascinato all’ entusiasmo la platea. Il pubblico, che riempiva la Staatsoper fino all’ ultimo posto, si è molto divertito assistendo a questo spettacolo di grande eleganza e raffinatezza, e alla fine ha applaudito entusiasticamente per parecchi minuti tutti i protagonisti.


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