Internationale Bachakademie Stuttgart – VISION.BACH

Foto ©Holger Schneider

Visto il grande successo di pubblico e di critica, la Bachakademie Stuttgart ha deciso di dare un seguito al progetto VISION.BACH, iniziato due anni fa. Come scrivevamo recensendo alcuni appuntamenti di questo ciclo, si tratta di uno dei progetti più ambiziosi tra quelli organizzati dal sodalizio negli ultimi anni, che ha visto l’ esecuzione integrale di tutte le Kantaten composte da Bach nell’ anno liturgico 1723/ 1724, quando assunse la carica di Thomaskantor a Leipzig. Il ciclo nella parte sinora svoltasi era articolato in 23 concerti che si sono tenuti in tutta la provincia di Stuttgart e le circa sessanta Kantaten del programma complessivo sono state registrate e pubblicate in CD dalla casa discografica hänssler CLASSIC. Non occorre spendere molte parole per definire l’ altissimo valore culturale di una simile iniziativa, che rappresenta il coronamento dei dodici anni di lavoro svolti da Hans-Christoph Rademann come direttore artistico dell’ istituzione. Dopo la completa riorganizzazione dei complessi della Gaechinger Cantorey secondo i criteri dell’ esecuzione storicamente informata, questo ciclo rappresenta una conferma del ruolo di primo piano svolto dalla Bachakademie nel panorama musicale tedesco.

La prosecuzione del progetto VISION.BACH sarà dedicata alla Kantaten del terzo Leipzigerkantatenjahrgang bachiano, che copre il periodo dal 1725 al 1727. Esso comprende 34 Kantaten, a partire dalla BWV 168 Tue Rechnung, Donnerwort! per la nona domenica dopo la Trinità (29 luglio 1725), per poi proseguire fino alla domenica di Settuagesima (9 febbraio 1727) con la BWV 84 Ich bin vergnügt mit meinen Glücke. A quest’anno furono assegnate anche due Kantaten successive: BWV 51 Jauchzet Gott in allen Landen (1730) e BWV 30.2 Freude dich, erlöseste Schar (Johannistag, 1738). Il programma delle varie serate sarà quindi basato sul calendario liturgico, senza seguire una cronologia rigorosa. La nuova serie del ciclo inizia nella stagione 2025/26 con quattro concerti, naturalmente tutti eseguiti dai complessi della Gaechinger Cantorey diretti da Hans-Christoph Rademann.

Foto ©Holger Schneider

La seconda serata della nuova serie di appuntamenti si teneva a Stuttgart nella Gedächtniskirche, la chiesa dove Helmuth Rilling, il fondatore della Bachakademie, fu Kantor negli anni Cinquanta dopo aver concluso i suoi studi a Roma con Fernando Germani e si occupò personalmente della disposizione fonica del nuovo organo da lui inaugurato nel 1957. In programma quattro Kantaten: la BWV 17 Wer Dank opfert, der preiset mich per la quattordicesima domenica dopo la Trinità, la BWV 35 Geist und Seele wird verwirret del settembre 1726 per la dodicesima domenica dopo la Trinità, la BWV 164 Ihr, die ihr euch von Christo nennet scritta nel mese di agosto 1725 per la tredicesima domenica dopo la Trinità e la BWV 19 Es erhub sich ein Streit eseguita per la prima volta il 29 settembre 1726 nella Nikolaikirche per la festa di San Michele. Quattro lavori scritti per organici molto differenziati ma tutti di altissima fattura, dalle soluzioni strumentali di raffinata squisitezza e dal tono davvero ispirato. A me personalmente è piaciuta in particolare la Kantate BWV 35, dalla Besetzung inusuale formata dall’ alto solo, due oboi, archi e organo obbligato e formata da due blocchi ognuno composto da un’ introduzione strumentale, un recitativo e un’ aria, per la bellezza commossa delle melodie, soprattutto la prima in ritmo di Siciliana.

Come sempre, Hans-Christoph Rademann ci ha presentato una lettura davvero esemplare di questi brani, per accuratezza di analisi, bellezza di colori e concertazione accuratissima nel rilievo dato ai particolari strumentali e vocali. Sotto la sua direzione i complessi della Gaechinger Cantorey, da lui riorganizzati alcuni anni fa secondo i criteri della prassi esecutiva storicamente informata, hanno agito in maniera splendida e ispirata, con un’ accuratezza nell’ articolazione che consentiva di gustare appieno tutte le sfumature dei testi, splendidamente assecondata dalle tinte accuratamente calibrate dell’ accompagnamento strumentale. Eccellente anche la prova di un quartetto solistico impeccabile dal punto di vista della qualità timbrica e della proprietà stilistica in cui il soprano italo-cileno Catalina Bertucci, il mezzosoprano lipsiense Marie Henriette Reinhold, collaboratrice abituale della Bachakademie e già affermata a livello internazionale nonostante abbia iniziato la carriera da pochi anni, il tenore austriaco Daniel Johanssen e il basso bavarese Matthias Winkhler, anche loro spesso presenti nei concerti di Rademann, hanno fornito una prestazione di assoluto rilievo per la scrupolosa esecuzione dei passi di coloratura, la plasticità della dizione e la varietà dell’ accento. Successo assai vivo da parte di un pubblico che, come ho notato in moltissime occasioni, segue con assoluta e partecipe concentrazione una musica che fa davvero parte del suo DNA e che ha assimilato fin dall’ infanzia. Per un ascoltatore italiano come chi scrive, la possibilità di ascoltare con frequenza questo repertorio che in Italia viene eseguito pochissimo costituisce una preziosa occasione di arricchimento culturale e spirituale. Attendiamo con grande curiosità le prossime tappe di questo interesantissimo viaggio nel mndo delle Kantaten bachiane.


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