Sophie Pacini alla Liederhalle

Foto ©Mozart2006

Dopo il suo bel recital di un anno fa, Sophie Pacini è stata nuovamente invitata dalla società StuttgartKonzert per suonare alla Liederhalle, nella Mozartsaal. Dopo aver ascoltato la sua precedente esibizione avevo scritto giudizi estremamente positivi su questa trentatreenne pianista nata a München da padre italiano e madre tedesca, che sotto la vigile guida artistica di Martha Argerich sta percorrendo una bella carriera internazionale, affiancando all’ attività concertistica, documentata da una serie di CD che hanno ottenuto un ottimo successo di pubblico e di critica, anche quella di ideatrice e conduttrice di programmi radiofonici per le emittenti Deutschlandfunk, Bayerische Rundfunk e SWR. Sicuramente si tratta di risultati rilevanti per una pianista ancora giovane ma già molto matura musicalmente, che oltretutto dal punto di vista umano è una persona disinvolta e simpaticissima, che usa i social networks in maniera assidua per mantenersi in contatto con i suoi fans e ha l’ abitudine di presentare personalmente i pezzi che esegue nei suoi concerti con grande chiarezza espositiva e una capacità davvero notevole di farsi comprendere.

Foto ©Mozart2006

Sorprendendo il pubblico, Sophie Pacini ha aperto la serata con la Fantaisie-Impromptu op. 66 di Chopin, non annunciata nel programma. Una bella esecuzione, con il ritmo incrociato di semicrome alla mano destra e terzine alla mano sinistra marcato alla perfezione e un fraseggio di grande nobiltà espressiva conferito alla melodia del Moderato cantabile centrale in Do diesis minore. A seguire, la giovane pianista italo-tedesca affrontava la Sonata in la minore D. 784 di Schubert, un banco di prova assai arduo dal punto di vista interpretativo perché richiede all’ esecutore grande maturità e coerenza di concezione. Sophie Pacini ha reso molto bene il clima espressivo del movimento iniziale, preso a un tempo leggermente più lento del consueto e condotto con un fraseggio intenso e concentrato, per poi sottolineare in maniera eccellente la vena tenerissima di canto dell’ Andante e concludere superando brillantemente i passi di agilità del Finale. Un’ interpretazione già molto notevole, che se ulteriormente perfezionata potrebbe imporsi come una tra le migliori ascoltate negli ultimi anni. Molto ben riuscita è apparsa anche la Fantasia in re minore K. 397 di Mozart, della quale Sophie Pacini nella sua introduzione ha giustamente sottolineato il carattere quasi di Toccata bachiana della sezione iniziale. Dopo una bella esecuzione della Romanze in re minore op. 76 N° 1 Souvenance di Cecile Chaminade e dell’ Improvviso in la bemolle maggiore op. 142 N° 2 di Schubert nelle quali era particolarmente apprezzabile il suono liquido e iridescente delle mezzetinte, Sophie Pacini ha dato una dimostrazione della sua preparazione tecnica con una splendida lettura della Sesta Rapsodia Ungherese nella quale ha avuto la possibilità di mettere in mostra tutta la perfezione e sicurezza nei passaggi di ottave, con una resa sonora davvero di altissimo livello per graniticità tecnica e sfavillío coloristico.

La seconda parte del recital era quasi completamente occupata dal Carnaval op. 9 di Robert Schumann. In questa raffinatissima raccolta di ritratti musicali Sophie Pacini ha messo in mostra tutto il meglio del suo squisito stile miniaturistico e del suo gusto nella scelta delle dinamiche. Il tocco filigranato, la raffinatezza timbrica e l’ eleganza sopraffina nel sottolineare i ritmi di danza erano i tratti salienti di un’ interpretazione che mi ha pienamente confermato il talento fuori dal comune di questa ragazza bavarese, la cui notevole abilità nel delineare le scene miniaturistiche dimostrata in questa esecuzione mi ha fatto venire il desiderio di ascoltarla in altri cicli di pezzi brevi come i Lieder ohne Worte di Mendelssohn oppure le Kinderszenen e le Waldszenen di Schumann di cui la giovane virtuosa italo-tedesca potrebbe dare interpretazioni davvero interessanti. In ogni caso, la serata mi ha confermato il talento indiscutibile di una musicista che alla tastiera si dimostra ricca di creatività e idee non banali oltre che di notevole comunicativa nel trasmettere le sue idee al pubblico. Grande e meritato successo per una prestazione complessivamente di alta classe, da parte di una giovane artista che sicuramente ci offrirà molte altre serate di grande interesse in futuro.


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