
Il ciclo dei Galeriekonzerte organizzato dalla Hugo-Wolf-Akademie, una serie di appuntamenti che si tengono nella Vortragssaal della Staatsgalerie, il principale museo della città di Stuttgart, era un concerto dedicato a Lieder di diversi autori, tutti scritti su testi di Eduard Mörike. Credo sia opportuno premettere due parole su questa importante figura della letteratura tedesca dell’ Ottocento. Eduard Mörike (1804 – 1875), poeta, scrittore e pastore protestante, nacque a Ludwigsburg, in una casa al numero 2 della Kirchgasse, studiò prima a Stuttgart e poi al Seminario di Urach e alla celebre Tübinger Stift, dalla quale erano uscite personalità come Hegel, Hölderlin e Schelling. La sua produzione poetica e il celeberrimo racconto Mozart auf den Reise nach Prag, definito da Ehrenfried Kluckert „Die berühmteste Künstlernovelle des 19. Jahrhunderts“ lo resero uno tra gli autori più amati dal pubblico tedesco del periodo successivo a Goethe e Schiller. Fu Pfarrer a Cleversbach, vicino ad Heilbronn, lasciò il ministero religioso per motivi di salute nel 1844 e divenne insegnante di Letteratura al Königin-Katharina-Stift-Gymnasium, fondato nel 1818 dalla regina Katharina von Württemberg come istituto per l’ educazione delle fanciulle nobili e ancor oggi una delle scuole più esclusive di Stuttgart. Nella capitale del Württemberg trascorse la maggior parte della sua vita. La sua tomba si trova nel Pragfriedhof, nella Heilbronnerstrasse.
Il programma della serata iniziava con quattro brani di Pauline Viardot, mezzosoprano, pianista e compositrice figlia del tenore Manuel Garcia e sorella di Maria Malibran, che fu una tra le figure più rilevanti nell’ ambiente artistico di Parigi, amica di Chopin e collaboratrice di compositori come Berlioz che la volle come protagonista della sua rielaborazione dell’ Orfeo ed Euridice e di Gounod che scrisse per lei il ruolo di Saffo nell’ opera omonima. La raffinata struttura armonica di questi brani rende evidente il fatto che la Viardot aveva studiato pianoforte con Franz Liszt e possedesse una vana compositiva davvero ispirata. Seguivano tre Lieder di Felix Weingartner, direttore d’ orchestra fra i maggiori della sua epoca, che nel 1907 divenne il successore di Mahler come direttore della Wiener Hofoper e fu autore di una vasta produzione comprendente otto opere liriche e un gran numero di brani sinfonici e da camera oltre a più di cento Lieder. Chiudevano la prima parte della serata cinque brani di Ottmar Schoeck, probabilmente il più importante compositore svizzero del Novecento, allievo di Max Reger e oggi ricordato soprattutto per la sua opera Penthesilea tratta dall’ omonima tragedia di Heinrich von Kleist.La seconda parte era invece dedicata a tredici dei 53 Lieder scritti da Hugo Wolf su testi di Mörike. Nella storia della letteratura liederistica, la produzione di Hugo Wolf si impone per la sua bruciante verità espressiva, derivata da una scrupolosa meditazione di tutte le atmosfere drammatiche dei testi. I Lieder del compositore austro-sloveno sono spesso autentici bozzetti teatrali e i caratteri tratteggiati dalla flessibilità della declamazione vocale richiedono interpreti dotati di grandi capacità analitiche nel fraseggio e attenzione nella sottolineatura dei dettagli.
L’ esecuzione complessiva è stata indubbiemente di ottimo livello artistico. Carolina Ullrich, quarantatreenne soprano cileno che è stata più volte protagonista dei concerti della Hugo-Wolf-Akademie e si è conquistata una ottima reputazione internazionale sia per i ruoli operistici interpretati alla Semperoper Dresden in otto anni di attività come elemento stabile della compagnia, che soprattutto per le sue esecuzioni del repertorio liederistico, ha una voce di timbro assai piacevole anche se il settore acuto a volte presenta qualche durezza, e fraseggia con notevole gusto e varietà di sfumature. Il sessantenne tenore bavarese Werner Güra, apprezzatissimo a livello internazionale soprattutto come Evangelista nelle Passioni bachiane, possiede un’ autorevolezza di accento e una capacità di scolpire la frase assolutamente ideali in questo repertorio. Marcelo Amaral, musicista brasiliano allievo del grande Helmut Deutsch e che dal 2010 ricopre il ruolo di consulente artistico della Hugo-Wolf-Akademie, ha reso la parte pianistica dei Lieder con un gusto e una competenza davvero da musicista di classe superiore. Il gioco reciproco di proposte e risposte timbriche e coloristiche tra le due voci e l’ accompagnamento strumentale costituiva uno degli aspetti più pregevoli in una serata di livello davvero notevole sotto tutti i punti di vista, salutata da lunghi applausi alla conclusione.
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