
Foto ©Oliver Röckle
Seguendo una tradizione consolidata, i quattro complessi sinfonici stabili operanti qui a Stuttgart hanno provveduto a introdurre musicalmente l’ inizio del nuovo anno. Dopo il Silvesterkonzert della SWR Symphonieorchester e i due Neujahrskonzerte tenuti dagli Stuttgarter Philharmoniker e dalla Staatsorchester Stuttgart, la Stuttgarter Kammerorchester ha offerto agli appassionati il consueto Dreikönigskonzert, altro tipico appuntamento che tutte le orchestre tedesche propongono la sera dell’ Epifania per festeggiare la conclusione delle ferie natalizie e che nella vita musicale di Stuttgart costituisce un evento immancabile e seguitissimo. Quest’ anno la solista invitata per il concerto era Alexandra Dovgan, diciassettenne pianista russa che in questi ultimi anni ha iniziato una bella carriera dopo le affermazioni in otto concorsi internazionali. Da quanto si è ascoltato in questa serata, si tratta di una ragazza in possesso di una ragguardevole preparazione tecnica e di una personalità interpretativa interessante, soprattutto in rapporto alla sua età. Nel Concerto N° 2 op. 19 di Beethoven la giovanissima pianista moscovita ci ha offerto un’ interpretazione vivace, scattante e accuratamente calibrata nei fraseggi, perfettamente adatta al carattere di reminiscenza mozartiana che costituisce la caratteristica peculiare di questa pagina giovanile di Beethoven. Pregevole era anche lo sfondo sonoro costruito per la solista da Thomas Zehetmair, che aveva aperto la serata con una bella esecuzione dell’ Ouverture in do maggiore di Fanny Hensel, la sorella di Felix Mensellsohn Vartholdy che fu anche lei compositrice di una vsata produzione oggi riscoperta ed eseguita abbastanza frequentemente.

Foto ©Oliver Röckle
Nella seconda parte del programma Zehetmair, che tecnicamente è senza dubbio un direttore affidabilissimo, ha guidato una pregevole esecuzione della Quinta Sinfonia di Beethoven, proseguendo il Beethoven- Projekt, che prevede l’ esecuzione e la registrazione in disco di tutte le Sinfonie del compositore di Bonn sotto la sua direzione. Qui la Stuttgarter Kammerorchester sotto la guida del suo Chefdirigent ha messo in mostra tutte le sue migliori qualità. Il suono è morbido, compatto e ricco di armonici, con archi dal timbro fluido e pieno e fiati di buona intonazione e luminosità timbrica. La personalità sonora è senza dubbio quella di un’ orchestra di rango, che risponde in maniera eccellente alle sollecitazioni della bacchetta. L’ interpretazione del musicista austriaco, impostata su tempi generalmente abbastanza mossi e dinamiche rese in maniera molto accurata, si faceva apprezzare per un fraseggio orchestrale ricco di sottolineature interessanti soprattutto nell’ Andante con moto, reso con un fraseggio di bel respiro cantabile. Molto buona anche l’ esecuzione degli altri tre movimenti, resi in maniera ritmicamente incisiva e con un ottimo equilibrio nella resa delle strutture. Dopo la festosa irruenza del movimento finale il pubblico della Liederhalle ha applaudito a lungo Zehetmair e l’ orchestra. Un successo pienamente meritato per un concerto davvero musicalmente molto pregevole.
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