
Foto ©Utopia Press Office
Dopo i sei indimenticabili anni da Chefdirigent della SWR Symphonieorchester, Teodor Currentzis è ritornato a Stuttgart per una tappa della tournée europea che sta compiendo insieme alla Utopia Orchestra, la nuova formazione sinfonica da lui fondata due anni fa. La serata, che faceva parte della stagione di StuttgartKonzert, era attesissima dal pubblico di queste parti e arrivando alla Liederhalle ci si imbatteva in una lunga coda di persone davanti alla biglietteria, in cerca di accaparrarsi gli ultimi posti disponibili. E le aspettative del pubblico sono state pienamente ripagate da un concerto assolutamente fantastico, di quelli destinati a rimanere a lungo nella memoria di chi ha avuto la fortuna di essere presente. Può piacere o meno questo direttore che facendo musica è un autentico fascio di energia, si può essere infastiditi da apparenze come la sua pronunciata fisicità sul podio, l’ anticonformismo degli atteggiamenti o anche il suo abbigliamento eccentrico. Ma una cosa non si può negare: la personalità carismatica e forte di questo musicista cinquantunenne, la sua irrefrenabile voglia di esprimersi, la sua ossessione musicale e il suo genio, che insieme a una vitalità unica rendono straordinarie le sue interpretazioni. Per il modo in cui Currentzis permea ogni battuta, ogni nota delle partiture che affronta, la musica diventa inevitabilmente un evento.
Der Rockstar unter den Dirigenten, come lo ha definito Jürgen Pathy sul blog Klassik begeistert, ha scelto per la prima parte del programma un brano di musica del nostro tempo, Passacaglia – Musica per Orchestra IX del cinquantanovenne compositore californiano Jay Schwartz. Secondo le note del programma, il pezzo descrive una riflessione del compositore sulla propria condizione di figlio di immigrati tedeschi in America, e sulla ricerca della propria identità. Ascoltando attentamente ci si accorge che tutto si basa sulla melodia del Lied schubertiano Du bist die Ruh, di cui vengono utilizzate sette battute, ma forse il fatto non è così importante, poiché questa musica avvincente consente associazioni completamente diverse. I timpani partono dal nulla, silenziosi e ovattati, con un effetto inquietante e molto minaccioso. A poco a poco la Passacaglia acquista velocità, con i glissando sempre crescenti degli archi e le note basse minacciose degli ottoni. Secondo le recensioni di alcuni colleghi della stampa tedesca, l’ ascolto suscita associazioni con le enormi onde dell’ oceano che torreggiano alte davanti a te e minacciano di inghiottirti. A mio avviso, questa potrebbe anche essere la colonna sonora di un film horror. Lo spaventoso incubo musicale continua a svolgersi dinamicamente finché gli enormi blocchi di sonorità minacciano di frantumarsi sulle scogliere, poi tutto sprofonda nuovamente nel silenzio. Una composizione di perfetta fattura e altamente ispirata, che ha suscitato l’ entusiasmo del pubblico e confermato il gusto infallibile posseduto da Currentzis nella scelta dei brani contemporanei da inserire nei suoi concerti.

Foto ©Mozart2006
Ma il vero culmine delle emozioni è stato raggiunto nella seconda parte con un’ esecuzione che io non esito a definire di livello storico della Quinta Sinfonia di Mahler. Le interpretazioni della Prima, della Terza, della Nona e dell’ Adagio della Decima che Currentzis ci aveva fatto ascoltare nei suoi anni alla guida della SWR Symphonieorchester appartengono ai maggiori esiti della vita musicale di Stuttgart e questa Quinta si colloca probabilmente a un livello addirittura superiore. Ho ascoltato una trentina di volte in concerto la Quinta di Mahler con direttori come Abbado, Maazel, Mehta, Honeck, Inbal, Chailly, Rattle e Jansons e la potenza evocativa suscitata dalla lettura di Currentzis non teme il confronto con quella dei massimi interpreti mahleriani come quelli citati e tutti gli altri grandi della storia. Tutto questo è stato reso possibile anche grazie alla sbalorditiva prestazione della Utopia Orchestra, nella quale Currentzis ha chiamato strumentisti di livello assolutamente eccezionale come la prima tromba Miro Petkov, perfetto nell’ assolo che apre la Trauermarsch iniziale, e il primo corno David Cooper, che ha superato brillantemente tutte le difficoltà dei suoi lunghi interventi solistici nello Scherzo.
Come in tutte le sue interpretazioni mahleriane, la linea interpretativa scelta da Currentzis era decisamente volta a sottolineare i caratteri più arditi e originali della scrittura. Un Mahler quindi caratterizzato da un’ evidenziazione estrema delle tensioni armoniche e da sonorità esplosive, squassanti nei momenti di maggior tensione per raggiungere il massimo della tensione drammatica. Raramente in questa Sinfonia si è ascoltato un direttore che esplora dinamicamente la musica fino a livelli così estremi, dal pianissimo appena udibile, fino al fortissimo lacerante, apocalittico, abbinato ad affascinanti cambiamenti di colore timbrico. La Marcia Funebre iniziale è stata resa con una sorta di stupefazione dolorosa e vinta, in un’ atmosfera di tinte strumentali angosciose e livide. Assolutamente straordinaria era anche la resa drammatica nel secondo movimento in cui l’ esplosione parossistica del Corale affidato ai tromboni è stata preparata dal direttore greco-russo con un progressivo accumularsi della tensione, molto ben riuscito e splendidamente realizzato da un’ orchestra che lasciava letteralmente attoniti per il livello tecnico assolutamente fenomenale. Avendo io ascoltato nella mia vita pressochè tutte le grandi formazioni sinfoniche mondiali, posso dire senza paura di essere smentito che la Utopia Orchestra non teme confronti con alcun complesso sinfonico di oggi.
Lo Scherzo era sicuramente pregevole per la flessibilità ritmica e la perfetta precisione ottenuta da Currentzis nella serie di interventi a incastro degli ottoni nel secondo Trio. Per il celebre Adagietto il direttore ha adottato una scelta di ritmo abbastanza mossa e sonorità lucide e taglienti, rendendo poi con una implacabile lucidità di analisi i complessi passaggi contrappuntistici del Finale che sfociavano in una chiusa molto spettacolare, dalle sonorità affascinanti e quasi tridimensionali, a concludere in maniera grandiosa un’ interpretazione indimenticabile per la coerenza di concezione, la tensione drammatica assolutamente avvincente e la meravigliosa prova dell’ orchestra. Dopo gli ultimi, splendenti accordi del Finale il pubblico della Liederhalle è esploso in una vera e propria tempesta di applausi, prima che Currentzis prendesse la parola per ringraziare il pubblico di Stuttgart al quale ha detto di sentirsi profondamente legato, e introdurre il fuori programma che, in omaggio al grande amore provato da Mahler per la musica di Bach, era il Corale Jesus bleibet meine Freude dalla Kantate BWV 147 Herz und Mund und Tat und Leben, suonato e cantato da tutta l’ orchestra. Una conclusione davvero toccante per un concerto che si colloca fra i migliori ascoltati qui a Stuttgart negli ultimi anni. Currentzis e la Utopia Orchestra torneranno qui nel mese di aprile 2025 con la Quarta di Mahler e io ho già segnato la data in rosso nel mio calendario!
Scopri di più da mozart2006
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Un pensiero riguardo “Teodor Currentzis e Utopia Orchestra a Stuttgart”