L’ Oper Frankfurt è “Opernhaus des Jahres”

oper-frankfurt Foto ©dpa-Bildfunk/Arne Dedert

Per l’ ottava volta in assoluto e la terza consecutiva, l’ Oper Frankfurt ha ottenuto il premio Opernhaus des Jahres dalla rivista Opernwelt, considerato come il più significativo tra i riconoscimenti critici attribuiti nel mondo teatrale tedesco dalla stampa specializzata. A partire dall’ autunno 1994 la rivista berlinese, tramite una giuria composta da quarantatre critici musicali di ogni parte del mondo, sceglie tra le istituzioni operistiche tedesche, austriache e svizzere il teatro e gli artisti che maggiormente si sono distinti nel corso della passata stagione. Il riconoscimento Opernhaus des Jahres ha un valore particolare in quanto tra i criteri di attribuzione viene tenuto conto non solo della qualità degli spettacoli ma anche di tutti gli altri aspetti del lavoro dell’ ente come l’ amministrazione finanziaria, i servizi per il pubblico e i rapporti con la stampa. L’ Oper Frankfurt è stata insignita del premio per gli splendidi risultati artistici della scorsa stagione, la ventiduesima sotto la direzione di Bernd Loebe, nella quale gli esiti delle nuove produzioni e la qualità delle riprese sono stati di un livello assolutamente esemplare. Come riportato nella motivazione ufficiale del premio, Das Opernhaus in Frankfurt überzeuge mit dem sicheren Gespür für einen dramaturgisch plausiblen, innovativen und abwechslungsreichen Spielplan.

Seguo regolarmente da tempo l’ attività del teatro della città assiana, la cui sede è un bell’ edificio moderno costruito ai primi degli anni Sessanta, con una sala comoda e acusticamente molto buona situata dietro un foyer chiuso al primo piano da una parete a vetri che costituisce la facciata, e posso testimoniare della qualità complessiva offerta da un ensemble di alto livello e da complessi orchestrali e corali fra i migliori in assoluto di tutta la Germania: la Frankfurter Opern- und Museumorchester è una formazione strumentale dalla storia illustre che nei decenni trascorsi è stata guidata da direttori come Clemens Krauss, Franz Konwitschny, Georg Solti, Lovro von Matačić, Christoph von Dohnanyi, Michael Gielen, Gary Bertini,  Sylvain Cambreling, l’ italiano Paolo Carignani, e in questi ultimi anni è stata portata ad ulteriori alti livelli di qualità dall’ eccellente lavoro svolto da Sebastian Weigle, il quale dal 2008 al 2023 è stato alla guida musicale del teatro e da poco ha lasciato il posto al trentunenne Thomas Guggeis, considerato il maggior talento emergente nella nuova generazione di bacchette qui in Germania, che dalla scorsa stagione ha assunto la carica di Generalmusikdirektor: una responsabilità eccezionale e un fatto raro per un direttore di questa età, essere designato a ricoprire una posizione cosí rilevante nella vita musicale tedesca. Del resto, i grandi successi ottenuti a livello internazionale dal ragazzo bavarese confermano che si tratta di un giovane in possesso di tutti i requisiti per diventare una delle bacchette di primo piano nel panorama musicale dei prossimi anni.

Oltre al premio come miglior teatro dell’ anno, all’ Oper Frankfurt sono stati attribuiti anche i riconoscimenti per il Chor des Jahres allo splendido coro diretto da Tilman Michael, musicista di altissimo livello che, dopo aver portato a livelli di eccellenza i complessi vocali del teatro assiano, nei prossimi anni assumerà la guida del coro del Metropolitan a New York, e quelli individuali a Lydia Steier come Regisseurin des Jahres per la sua messinscena di Aida e a John Osborn, premiato come Sänger des Jahres per la sua fulminante interpretazione del ruolo di Eleazar ne La Juive dello scorso giugno. Inoltre il teatro assiano ha ottenuto, a pari merito con altri quattro, anche il titolo per l’ Aufführung des Jahres attribuito alla nuova produzione del Tannhäuser che ha ottenuto un tale successo di critica e di pubblico da obbligare la direzione del teatro ad aggiungere una recita in più alle sette previste in origine dallo Spielplan, per fare fronte alla fortissima richiesta di biglietti.

Alla base del successo di cui godono le stagioni dell’ Oper Frankfurt c’ è sicuramente anche il perfetto equilibrio tra opere del grande repertorio e titoli di rara esecuzione. Spettacoli come la recente messinscena de La Juive e un’ assoluta rarità come Charodéyka (in tedesco Die Zauberin, in italiano si potrebbe tradurre L’ incantatrice) terzultima opera di Tschaikowsky, allestita nel dicembre 2022 con la fantastica interpretazione di Asmik Grigorian nella parte della protagonista, sono stati negli ultimi anni tra i punti più significativi nell’ attività di un teatro che da tempo occupa un posto di rilievo nel mondo musicale tedesco grazie ad una programmazione intelligente e oculata, che si traduce in spettacoli di grande interesse dal punto di vista della scelta dei titoli e di qualità sempre notevole, apprezzatissimi da un pubblico che riempie il teatro ad ogni replica. Nel programma della stagione appena iniziata, meritano sicuramente una visita le nuove produzioni di Lulu, Macbeth e Parsifal dirette da Thomas Guggeis che sarà sul podio anche per la ripresa del Rosenkavalier nella messinscena di Claus Guth, acclamatissima dal pubblico e dalla critica al suo apparire. Tutti spettacoli che valgono un viaggio e che io farò il possibile per vedere di persona. Seguiamo i teatri che lavorano seriamente. In totale indipendenza artistica. E con una visione. Lasciamo le star, o presunte tali, i tronfi del palcoscenico, a pavoneggiarsi da soli di fronte ai loro specchi. Lasciamo i professori del podio a tediare aule vuote con la loro presenza sui micromillesimi del nulla e alla loro arte di credersi gli indispensabili nei cimiteri della storia. Lasciamo i registi della psicanalisi sui lettini, sulle poltroncine, nelle sale di attesa degli assistenti sociali. Non sono nemmeno casi da terapia. E invece ammiriamo teatri come l’ Oper Frankfurt, nuovamente premiata come miglior teatro tedesco. Le altre volte non hanno vinto solo perché non potevano dare il premio sempre a loro. Poche risorse, tante idee. E audaci. Hanno lanciato più cantanti loro che tutte le riviste e agenzie del mondo. Sono i teatri che contano. Quelli che funzionano.

Herzlichen Glückwunsch allo staff e a tutti i componenti dell’ Oper Frankfurt!


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