
Foto ©Reiner Pfisterer
Fra le tante proposte interessanti offerte dalla vita musicale di Stuttgart, la liederistica occupa un posto di rilievo grazie alla presenza della Internationale Hugo-Wolf-Akademie, istituzione didattica e concertistica fondata nel 1967 dal compositore Hermann Reutter che richiamò in vita il progetto dell’ Hugo-Wolf-Verein la cui attività ebbe inizio nel 1898 per merito dell’ avvocato Hugo Faißt, amico intimo e sostenitore di Hugo Wolf. Il sodalizio organizza, oltre a masterclasses tenute dai massimi interpreti del Lied e all’ Internationale Wettbewerb für Liedkunst, anche una stagione concertistica nella quale si alternano cantanti di fama e giovani interpreti segnalatisi nei corsi. Inoltre a partire dal 2008 l’ Akademie ha istituito un riconoscimento destinato ai massimi interpreti liederistici, intitolato Hugo-Wolf-Medaille, che fu assegnato per la prima volta a Dietrich Fischer-Dieskau al quale seguirono Christa Ludwig nel 2010, Peter Schreier nel 2011 seguito due anni dopo da Brigitte Fassbaender, poi nel 2014 da Graham Johnson, nel 2015 da Elly Ameling, nel 2017 da Thomas Hampson e Wolfram Rieger e infine da Gundula Janowitz nel 2019. La cerimonia di consegna del premio, formata da un concerto e da una laudatio del vincitore tenuta da un altro illustre interprete, avviene durante una Liedmatinee alla Staatsoper Stuttgart. Lo scorso anno la Hugo-Wolf-Akademie decise di assegnare il riconoscimento a Christian Gerhaher e al suo partner pianistico Gerold Huber, scelta assolutamente giusta in quanto si tratta dei due interpreti liederistici più illustri della nostra epoca. Purtroppo Gerhaher dovette disdire l’ appuntamento per problemi di salute e quindi la Liedmatinee è stata recuperata in questi giorni.

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Da tempo io sono un grande ammiratore dell’ arte di Christian Gerhaher, il cinquantatreenne baritono nativo di Straubing che oggi è ritenuto il più illustre continuatore della grande tradizione liederistica tedesca grazie alle sue esibizioni presso tutte le istituzioni concertistiche più prestigiose del mondo e a una ricca discografia, insignita dei maggiori premi internazionali del settore. Come molti suoi illustri predecessori, Christian Gerhaher è un artista di grande e profonda cultura: parallelamente agli studi di canto si è laureato in Medicina ed è anche autore di diversi saggi specialistici sul repertorio liederistico. Fin dagli inizi della sua carriera, accanto ad apprezzate interpretazioni di ruoli operistici, si è dedicato intensamente alla musica vocale da camera insieme a Gerold Huber, suo collaboratore pianistico stabile fin dagli anni di studio. Le esecuzioni lieristiche di Gerhaher sono sempre avvincenti grazie a una personalità interpretativa davvero di classe assoluta e a un dominio della gamma coloristica decisamente completo a tutti i livelli. Il baritono bavarese è in grado di trarre dal suo strumento vocale una vastissima gamma di sfumature dinamiche e di utilizzarle per conferire uno splendido rilievo al fraseggio, anche grazie a una pronuncia tedesca di impeccabile eleganza e raffinatezza, senza la minima traccia di enfasi. Tutte qualità che Gerhaher mette al servizio di un carisma e di una comunicativa davvero da interprete di categoria superiore, in perfetta sintonia con Gerold Huber nel collaborare a realizzare un riuscitissimo scambio reciproco di atmosfere espressive fra la tastiera e la voce.

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Naturalmente il programma del concerto celebrativo era interamente dedicato a Hugo Wolf, con quattordici Lieder scelti fra quelli su testi di Eduard Mörike, il poeta e scrittore nativo di Ludwigsburg che, come ha sottolineato da Hansjörg Bäzner, il presidente della Hugo-Wolf-Akademie, nel suo discorso introduttivo, rappresenta un vero oggetto di culto qui a Stuttgart dove insegnò per diversi anni al Königin-Katharina-Stift-Gymnasium, fondato nel 1818 dalla regina Katharina von Württemberg come istituto per l’ educazione delle fanciulle nobili e ancor oggi una delle scuole più esclusive di Stuttgart. La sua produzione poetica e il celeberrimo racconto Mozart auf den Reise nach Prag, definito da Ehrenfried Kluckert „Die berühmteste Künstlernovelle des 19. Jahrhunderts“ lo resero uno degli autori più amati dal pubblico tedesco del periodo successivo a Goethe e Schiller. Le poesie di Mörike occupano un posto di primo piano nella produzione di Hugo Wolf, con 53 dei suoi testi messi in musica dal compositore sloveno.
Nella serie di Lieder prescelto per questo concerto, che comprendeva capolavori assoluti come Im Frühling, Lied eines Verliebten,Begegnung e Um Mitternacht Christian Gerhaher e Gerold Huber hanno impartito una vera e propria lezione di fraseggio e personalità interpretativa, frutto di un lavoro lungo e minuzioso sui testi che Christiane Iven ha messo in evidenza nella sua laudatio come origine del successo di questi due artisti. Alla fine, una bruciante e ispiratissima esecuzione di Der Feuerreiter, nella quale lo splendido fraseggio di Gerhaher si combinava con la bravura di Gerold Huber nei realizzare i particolari, specialmente al verso ‘da fällts in Asche ab’, dove il pianoforte suona agglomerati di accordi di settima diminuita, marcati pppp, che raffigurano in modo meravigliosamente realistico le ceneri che galleggiano vicino al suolo, costituiva una splendida chiusura per un concerto di altissima qualità. In sostanza, abbiamo ascoltato uno splendido cantante e uno di quegli artisti che in qualche modo sono la consolazione della critica, perché dimostrano che noi non chiediamo cose impossibili da realizzare e non abbiamo l’ orecchio inchiodato al passato. Datemi un cantante come Christian Gerhaher e io non mi metterò ad analizzare la sua vocalità in cerca di difetti, al contrario sono lieto di poter affermare: ecco un vero cantante, ecco un musicista intelligente, ecco soprattutto un autentico interprete. Questa è la lezione che mi ha lasciato il suo concerto, salutato giustamente da un meritatissimo trionfo di pubblico.
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