Forum am Schlosspark – Das Bundesjugendorchester

wp-17053158540645115686717107061705

Foto ©Bundesjugendorchester/FB

Per me è sempre motivo di grande gioia assistere ai concerti delle orchestre giovanili. Vedere l’ impegno e la motivazione che i giovani strumentisti mettono sempre in mostra in queste occasioni, soprattutto pensando ai due anni terribili in cui noi adulti li abbiamo praticamente privati di tutti gli aspetti della loro vita, è davvero un segnale pieno di speranza per il futuro dell’ arte. Con questo spirito sono andato ad ascoltare il concerto della Bundesjugendorchester, che anche quest’ anno ha riservato al Forum am Schlosspark di Ludwigsburg una tappa della sua tournèe annuale di primavera. Questa formazione rappresenta il vertice di un articolato progetto didattico affidato al Deutscher Musikrat, struttura istituita nel 1953 che si occupa di coordinare e sostenere i progetti e le attività nel campo dell’ educazione musicale, in stretta collaborazione con il Bundesministerium für Familie, Senioren, Frauen und Jugend. Vi prego di riflettere su questo dettaglio: otto anni dopo la fine della guerra e quattro dopo la fondazione della Repubblica Federale, con il paese ancora praticamente a pezzi, il governo tedesco già si preoccupava di fondare una struttura dedicata all’ educazione musicale. Nella Bundesjugendorchester confluiscono i migliori musicisti tedeschi tra i 14 e i 19 anni di età, scelti in base a selezioni annuali che si tengono sia con audizioni che tramite segnalazioni ricevute da una rete articolata di concorsi musicali giovanili, tra i quali il più importante a livello nazionale è il premio Jugend Musiziert. In passato la Bundesjugendorchester ha annoverato tra le sue file alcune future star del concertismo internazionale come Christian Tetzlaff, Sabine Meyer e Tabea Zimmermann, e centinaia di giovani che hanno fatto parte dell’ orchestra oggi sono impegnati come professionisti in tutte le più importanti orchestre tedesche. Diciotto di essi suonano nei Berliner Philharmoniker e ventidue con la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunk. Lasciatemelo dire sinceramente, sono queste le cose che mi fanno ammirare la Germania. Un simile lavoro e impegno di risorse nella formazione culturale dei giovani costituisce un’ altissima lezione di civiltà, di politica culturale e di democrazia.

Herbert von Karajan fu tra i primi a dirigere l’ orchestra nel 1970 a Berlino, e dopo di lui il complesso è stato guidato da maestri del calibro di Gerd Albrecht, Rudolf Barschai, Gary Bertini, Andrey Boreyko, Gustavo Dudamel, Carlo Maria Giulini, Thomas Hengelbrock, Kurt Masur, Kirill Petrenko, Lothar Zagrosek, Andris Nelsons e Simon Rattle, per citare solo i più famosi. Proprio per iniziativa di quest’ ultimo, da alcuni anni i Berliner Philharmoniker hanno assunto il patrocinio artistico del complesso e a Pasqua lo ospitano al loro festival di Baden-Baden, dove i ragazzi possono studiare con i membri dell’ orchestra berlinese ed esibirsi con loro in concerto. Quest’ anno la direzione musicale della tournèe primaverile è stata affidata ad Alexander Shelley, quarantaquattrenne musicista londinese che dopo la vittoria alla Leeds Conductors Competition del 2005 ha intrapreso una carriera che lo ha portato a lavorare con molte delle migliori orchestre internazionali.

La Bundesjugendorchester nei suoi concerti affronta tutto il repertorio più impegnativo e anche quest’ anno si misurava con una tra le partitura più ardue di tutta la letteratura sinfonica, la Nona Sinfonia di Gustav Mahler. Si tratta di un lavoro non di facile esecuzione anche per orchestre di grande esperienza, una sfida a cui la Bundesjugendorchester ha risposto in maniera semplicemente ammirevole, con una compattezza e una precisione degne di una grande formazione professionistica. Impeccabile soprattutto è apparso il coordinamento tra le varie sezioni, segno che questi giovani hanno imparato a fondo quell’ arte di ascoltarsi reciprocamente che, insieme alla prontezza nel recepire le indicazioni date dal podio, costituisce la base fondamentale del lavoro in orchestra.

Alexander Shelley ha diretto in modo sicurissimo dal punto di vista tecnico, ottenendo dai ragazzi un suono di bella qualità e ricco di sfumature. Eccellente soprattutto la prova di tutta la sezione dei fiati, perfetta per intonazione e amalgama timbrico. Le complesse architetture contrappuntistiche del primo movimento sono state rese con ottima chiarezza espositiva ed equilibrio di insieme, oltre che con un bel senso del respiro melodico. Ottima anche la resa del secondo tempo, con i ritmi di Ländler accentati in modo preciso ed efficace. Davvero di alta qualità il Rondò-Burleske, reso dal direttore britannico in maniera splendidamente aggressiva, con sonorità affilate e compatte. Qui la resa della Bundesjugendorchester ha raggiunto gli esiti migliori, con una carica virtuosistica assolutamente avvincente. Molto bello anche il grande Adagio conclusivo, nel quale si apprezzavano il bel legato e l’ ottima cavata complessiva degli archi, forse in qualche passo non abbastanza ricchi di armonici ma molto omogenei nella sonorità d’ insieme. Shelley è riuscito a graduare molto bene il progressivo decomporsi della struttura sinfonica e la rarefazione timbrica delle battute conclusive, riuscendo a creare un’ atmosfera attonita e una tensione espressiva perfettamente adeguata alle caratteristiche di questo straordinario epilogo, nel quale Mahler traduce letteralmente in suoni lo spegnersi della vita. La tensione narrativa e il senso del racconto che la Bundesjugendorchester ha dimostrato in questa esecuzione costituivano un modello interpretativo davvero esemplare anche al confronto con le orchestre di professionisti. Clima di festa in teatro e trionfo finale, con intensi applausi da parte di un pubblico profondamente colpito dalla bravura di questi ragazzi.


Scopri di più da mozart2006

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Un pensiero riguardo “Forum am Schlosspark – Das Bundesjugendorchester

  1. I also enjoy concerts by youth orchestras, even if they do not have the high quality as the Bundesjugendorchester . Watching (by binoculars) the faces of these dedicated, intense and usually happy young players gives me great satisfaction. almost like the pleasure of listening the sumptuous sound of the most famous.
    I wish I could listen to one of their performances, even on a youtube!

    Piace a 1 persona

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.