
Foto ©swr.de
Per tradizione immancabile, l’ SWR Vokalensemble offre alla città di Stuttgart durante il periodo dell’ avvento un concerto di musiche ispirate al Natale. È un appuntamento fra i più amati dal pubblico di queste parti, e anche quest’ anno la gente è intervenuta numerosissima ad ascoltare le due repliche riempiendo tutti i posti disponibili nella Gaisburger Kirche, una tra le più belle chiese della città, costruita fra il 1911 e il 1913 e progettata dall’ architetto Martin Elsaesser in un’ originalissima commistione di Jugendstil, neoclassicismo e neobarocco. L’ edificio è situato in cima ad un’ altura dalla quale si gode uno splendido panorama della parte orientale di Stuttgart, con il Neckar e sulla sponda opposta il quartiere di Bad Cannstatt, nel quartiere di Gaisburg, zona un tempo ricca di edifici storici e oggi sede di grossi insediamenti industriali. Quest’ anno il concerto di Avvento era diretto dalla trentaquattrenne Krista Audere, nata a Riga ma oggi residente ad Haarlem che dopo la vittoria nel prestigioso Eric Ericson Award del 2021 si è imposta come una tra le direttrici di coro più ricercate della giovane generazione e lavora regolarmente con tutti i grandi complessi corali europei.
Insieme allo Stuttgarter Ballett, l’ SWR Vokalensemble è probabilmente l’ istituzione culturale di maggior prestigio tra quelle presenti nella realtà di Stuttgart. In settantun anni di attività a partire dalle prime prove tenutesi nella primavera del 1946 in un locale della Neckarstraße sotto la denominazione di Kammerchor von Radio Stuttgart in una città semidistrutta dopo la fine della guerra, l’ SWR Vokalensemble si è imposto a livello internazionale come una tra le più prestigiose formazioni corali del mondo. Più di 250 prime esecuzioni assolute di brani composti da autori come Luigi Nono, Penderecki, Carl Orff, Mauricio Kagel, Peter Eötvös, Wolfgang Rihm, Stockhausen, Hans Zender e Vinko Globokar, esibizioni internazionali presso tutti i massimi festival, una cospicua serie di incisioni discografiche insignite dei massimi riconoscimenti come il Preis der Deutschen Schallplattenkritik, il Diapason d’ Or, il premio Choc de la musique e per quattro volte l’ Echo Klassik Preis sono i risultati che testimoniano l’ eccellenza assoluta dell’ SWR Vokalensemble, oggi considerato unanimemente come il miglior coro attivo nel campo della musica contemporanea. Il complesso svolge anche un intenso lavoro nel campo della divulgazione musicale tramite collaborazioni con le scuole come il progetto Come and sing, tenutosi nei giorni successivi a questo concerto, che coinvolgeva gli alunni del Pestalozzis-Gymnasium Biberach e della Franz-von-Sales Realschule di Obermarchtal chiamati a cantare insieme al coro due brani di questo concerto e una serie di Volkslieder natalizi.

Foto ©swr.de
La prima parte del programma era basata sul Magnificat e sulla Berliner Messe di Arvo Pärt con le varie parti intervallate da alcuni canti natalizi popolari. La Berliner Messe fu commissionate a Pärt come contributo al novantesimo Katholikentag di Berlino ed eseguita per la prima volta il 24 maggio 1990 nella St.-Edwigs-Kathedrale dall’ ensemble Theatre of Voices diretto da Paul Hiller. Strutturalmente il pezzo è basato, come quasi tutta la produzione del compositore estone, sulla tecnica Tintinnabuli creata da Pärt partendo dalle sue esperienze mistiche con la musica dei canti sacri e basata su una voce che arpeggia la triade di tonica mentre l’ altra si muove diatonicamente. Un pezzo di squisita fattura, affascinante nella sua atmosfera fatta di elementi arcaici e modernissimi, che Krista Audere ha diretto come meglio non si poteva desiderare sfruttando al massimo tutte le fantastiche possibilità esecutive dell’ ensemble. Dopo l’ intervallo abbiamo ascoltato la serie di brani che praticamente dava alla serata il titolo Wintermusik. Tutte misuche volte a creare un atmosfera di staticità animata ogni tanto da minime variazioni intervallari in uno stile che mescolava la tecnica Tintinnabuli di Arvo Pärt con influenze locali. è questa un po’ la caratteristica comune di tutta la moderna musica corale dei paesi baltici, e le atmosfere erano particolarmente affascinanti in pezzi come Light seeking Licht scritto dalla quarantaseienne lituana Gundega Šmite su un testo tratto dalla commedia shakespeariana Love’s Labour’s Lost e in L’ Hiver della ventisettenne polacca Adrianna Kubicka-Cipec, terza parte di un ciclo dedicato alle stagioni, basato su una serie di spunti melodici contenenti microintervalli, che si muovono indipendentemento l’ uno dall’ altro. Nel complesso una serie di atmosfere molto particolari e dal fascino sonoro indiscutibile, splendidamente messe in evidenza dalla direzione di Krista Audere e dalla bravura dell’ SWR Vokalensemble, che in repertori come questi ha pochissimi rivali al mondo. Ottimo anche il contributo dell’ organista Lars Schwarze e di due membri della SWR Symphonieorchester, il violinista Alexander Knaak e la violoncellista Dita Lammerse, nel sostegno strumentale ad alcuni brani. Pubblico numeroso ed entusiasta per un concerto dal programma obiettivamente di non immediata comprensione e anche questo è un fatto da sottolineare, una conferma dell’ attenzione che la musica contemporanea gode a Stuttgart.
Scopri di più da mozart2006
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
