Staatsoper Stuttgart – Belonging together

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Foto ©Martin Sigmund

Dich teure Halle grüße ich wieder, froh grüß ich dich geliebter Raum! Con queste parole iniziali dell’ aria di Elisabeth dal Tannhäuser, che mi ricordo di aver pronunciato entrando per la prima volta in teatro dopo la lunga chiusira per la follia pandemica, salutiamo l’ inizio della nuova stagione musicale a Stuttgart. Oltre alla Staatsoper, nei prossimi giorni anche tutte le altre istituzioni musicali cittadine riprenderanno la loro attività dopo le ferie estive. Di tutto questo avremo modo di parlare nelle prossime settimane, perché le proposte delle varie stagioni musicali qui a Stuttgart presentano numerosi motivi di interesse. La Staatsoper, dopo il concerto che ha inaugurato ufficialmente la nuova stagione, proseguirà con alcune riprese di allestimenti già in repertorio in attesa della nuova produzione di Die Frau ohne Schatten che andrà in scena a fine ottobre. La serata inaugurale ideata e condotta da PeterLicht, musicista Indie-Pop e scrittore nativo di Köln, era di tipo crossover, con l’ accostamento di generi musicali eterogenei tra i quali, oltre alla classica e alle canzoni, il rap di Ebru Düzgün, trentatreenne Rapperin curdo-tedesca che si esibisce sotto il nome di Ebow. La parte classica del programma era affidata alla giovane direttrice israeliana Keren Kagarlitsky. A impreziosire il tutto erano gli interventi video della food blogger Diana Scholl.

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Foto ©Martin Sigmund

Tra le varie componenti della serata io personalmente ho apprezzato molto i testi crudi ed espliciti dei brani di Ebow, e dal punto di vista del canto le due belle esecuzioni di Josefin Feiler, che soprattutto in September song dal musical Knickerbocker Holiday di Kurt Weill ha dato una bella dimostrazione di eleganza e scioltezza di fraseggio. Bene anche il giovane tenore Moritz Kallenberg nell’ esecuzione dell’ interessante ciclo liederistico Hollywood Elegien di Hanss Eisler eseguito insieme a cinque strumentisti della Staatsorchester e a Vlad Iftinca, che ha realizzato anche l’ accompagnamento pianistico degli altri brani vocali. Il basso croato Goran Jurich ha cantato asai bene l’ aria di Filippo II dal Don Carlo di Verdi, anche se il brano in questo contesto mi sembrava leggermente fuori posto. Ottima come sempre la prova della Staatsorchester Stuttgart nelle due Polke Im Sturmschritt e Champagner-Polka di Johann Strauss jr anche se la direzione di Keren Kagarlistsky era leggermente slentata dal punti di vista ritmico. la conduzione d’ insieme di PeterLicht era senza dubbio ricca di spirito e di verve e anche le sue canzoni mi sono apparse davvero gradevoli.

Tutto quindi nel complesso molto interessante, in una realizzazione musicale di alta professionalità da parte di tutti gli artisti impegnati nello spettacolo. Che poi da questi brani pregevoli ognuno a suo modo risultasse un’ unità coerente di concezione e un messaggio finale complessivo, questo non potrei dirlo con sicurezza. La sensazione che rimaneva alla fine della serata era quella di una produzione in cui mancava un carattere unitario, con belle situazioni musicali realizzate in maniera eccellente che però avevano poco a che fare l’ una con l’ altra e non si fondevano in un autentico Gesamtkunstwerk. Il pubblico, parecchio numeroso e con una folta presenza di giovani, non è comunque rimasto deluso nelle sue aspettative visto che la serata si è conclusa con intensissimi e prolungati applausi rivolti a tutti i partecipanti. Un successo vivo e convinto, che costituisce sicuramente una buona premessa alla nuova stagione della Staatsoper Stuttgart


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