
Foto ©Holger Schneider
Tra le molte proposte di valore presenti nel cartellone della Musikfest Stuttgart 2023, il concerto del Tallis Scholars era sicuramente uno dei punti forti. Il gruppo vocale inglese, che quest’ anno festeggia il cinquantesimo anniversario della fondazione avvenuta nel 1973 per iniziativa di Peter Phillips che tuttora ne è il direttore, in mezzo secolo di attività ha tenuto più di 2500 concerti in 80 paesi, imponendosi come punti di riferimento per l’ esecuzione della polifonia rinascimentale. Un lavoro davvero imponente, documentato da una discografia che comprende più di cinquanta album autoprodotti dal gruppo che fu tra i primi a dotarsi di una propria etichetta, la Gymell Records, e più volte insignite dei principali premi internazionali. Da una quarantina d’ anni i Tallis Scholars si esibiscono in una formazione di base rimasta praticamente immutata sino ad oggi e alla quale si aggiungono altri elementi a seconda del tipo di programma. Alcuni cantanti oggi famosi come Michael Chance, Mark Padmore e John Mark Ainsley hanno iniziato qui la loro carriera prima di diventare solisti.

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Il programma scelto dai Tallis Scholars per il loro concerto a Stuttgart nella Stiftskirche era basato essenzialmente su una scelta di mottetti scritti da compositori inglesi dell’ età elisabettiana su testi in lingua latina, quasi tutti risalenti all’ epoca del regno di Mary Tudor, figlia di Henry VIII e Caterina d’ Aragona, che durante i cinque anni del suo regno aveva ripristinato la liturgia cattolica romana come culto di Stato, poi abolito dalla sorellastra Elizabeth I, figlia di Anna Bolena, che dopo la morte di Maria ascese al trono e ripristinò la religione anglicana. Oltre a brani di Thomas Tallis, l’ autore da cui il gruppo ha preso il nome, che fu organista e compositore alla corte di quattro sovrani ed elaborò uno stile polifonico basato su virtuosismo di scrittura complessi, erano presenti brani di John Sheppard, l’ altro autore principale insieme a Tallis a scrivere musica polifonica per il rito di Sarum, la variante della liturgia romana in uso durante il regno di Mary Tudor. Il terzo compositore del programma era William Byrd, che di Thomas Tallis fu allievo ai tempi in cui era cantore nella Chapel Royal e dopo l’ ascesa al trono di Elizabeth divenne uno tra i musicisti britannici più stimati di quella che oggi viene definita l’ età elisabettiana.
I Tallis Scholars eseguono queste musiche con una padronanza stilistica completa sino ai minimi dettagli acquisita nel corso di mezzo secolo di studio e concerti in giro per il mondo. Peter Phillips, fondatore e direttore artistico del gruppo, ha portato i suoi cantori a raggiungere un livello esecutivo che è servito da modello per decine di complessi vocali formatisi negli anni successivi. La trasparenza e la definizione degli impasti vocali e la perfetta esecuzione della scrittura polifonica in tutti i passaggi contrappuntistici realizzati con l’ assoluta precisione millimetrica che abbiamo ascoltato in questa serata erano di un livello oggi difficilmente raggiungibile da altri cori specializzati in questo repertorio. Il pubblico che riempiva quasi completamente la Stiftskirche ha seguito con assoluta concentrazione il concerto, applaudendo per parecchi minuti alla fine.
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