Anche il Forum am Schlosspark di Ludwigsburg ha inaugurato la sua stagione, che presenta un programma estremamente ricco e articolato: concerti sinfonici, musica da camera, balletto, teatro di prosa e addirittura due opere in forma di concerto. Nonostante le norme sanitarie attualmente vigenti, con la presenza di pubblico limitata a 500 spettatori, si tratta di un cartellone estremamente interessante per la presenza, restando solo nel campo della musica classica, di artisti come Leif Ove Andsnes con la Mahler Chamber Orchestra, Johannes Moser, Christian Tetzlaff, il West-Eastern Divan Ensemble, Christian Zacharias, Alina Pogostkina e Julia Fischer oltre al ciclo in abbonamento della Internationale Bachakademie Stuttgart. Molto attraente si presenta anche la parte dedicata alla danza con la partecipazione di compagnie rinomate come l’ Aterballetto, il Ballet du Grand Theater de Geneve, il Ballet Preljocaj che presenterà la prima assoluta del suo nuovo spettacolo intitolato Gravité, il Ballett Zürich e l’ Australian Dance Theater. Altre proposte musicali di vario genere, una sezione di spettacoli per bambini e l’ esecuzione di due titoli operistici, La Forza del destino nell’ allestimento del Nationaltheater Mannheim e l’ Elektra in forma concertante con i complessi del Theater Chemnitz completano un cartellone davvero ricco di proposte interessanti.
Per la serata inaugurale il teatro ha invitato la Freiburger Barockorchester, complesso fondato alcuni anni fa da ex studenti membri della Junge Deutsche Philharmonie e rapidamente impostosi all’ attenzione del pubblico internazionale come una delle formazioni più accreditate nel campo della prassi esecutiva storicamente informata, per la bellezza sonora degli impasti e la scrupolosa preparazione stilistica. In più di venticinque anni di attività la Freiburger Barockorchester ha conquistato una posizione di preminenza assoluta nell’ esecuzione del repertorio sei-settecentesco tramite una ricca attività concertistica, con stagioni fisse a Freiburg, Stuttgart e Berlino e la collaborazione con direttori e solisti come René Jacobs, Andreas Staier e Pablo Heras-Casado, numerose tournées internazionali e una intensa produzione discografica per l’ etichetta francese Harmonia Mundi, della quale diversi CD sono stati insigniti dei principali premi discografici a livello mondiale. Tra i solisti che lavorano assiduamente con la Freiburger Barockorchester una tra le più importanti è Isabelle Faust, che nella prima parte di questo concerto al Forum Schlosstheater ha eseguito il Concerto per violino op. 61 di Beethoven. La quarantottenne virtuosa tedesca, partner concertistica prediletta di musicisti come Claudio Abbado, Bernard Haitink e Frans Brüggen, ha offerto una bellissima dimostrazione della sua classe interpretativa. C’ era molta attesa per la sua esibizione, visto che la Faust è nativa di Esslingen am Neckar ed è molto amata dal pubblico di queste parti, e la magnifica prova della violinista ha risposto pienamente alle aspettative degli spettatori. Isabelle Faust, che suona lo Stradivari “Bella Addormentata” del 1709, ha un modo di far musica che non concede nulla all’ esibizionismo spettacolare ma si basa soprattutto sulla concentrazione espressiva e sulla tensione del fraseggio. Il suono è di timbro chiaro e squillante, non di grande volume ma ricco di sfumature affascinanti e messo in rilievo da una tecnica dell’ arco davvero impeccabile. Negli ultimi anni, Isabelle Faust ha raggiunto una maturità interpretativa che le consente risultati di rilievo assoluto, come nel caso di questa esecuzione del Concerto beethoveniano, un brano di cui la virtuosa di Esslingen è considerata una tra le interpreti più autorevoli e di cui ha realizzato nel 2011 una stupenda incisione discografica per la Harmonia Mundi insieme all’ Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado. Alla fine del primo tempo Isabelle Faust ha voluto eseguire la cadenza con timpano obbligato composta da Beethoven per la rielaborazione pianistica del Concerto e rielaborata per il violino nel 1958 dal grande virtuoso Wolfgang Schneiderhan, che tra le altre cose fu anche il marito del celebre soprano Irmgard Seefried. Un particolare che impreziosiva ulteriormente un’ interpretazione di grande fascino e autorevolezza, senza dubbio tra le migliori che si possano ascoltare al giorno d’ oggi di questo capolavoro.
La Freiburger Barockorchester, che non ha un direttore stabile e ingaggia maestri ospiti per tutte le sue esibizioni concertistiche, era diretta in questa occasione da Raphaël Pichon, trentacinquenne musicista parigino originariamente formatosi come controtenore e negli ultimi anni passato, come a suo tempo René Jacobs, alla direzione d’ orchestra sia come fondatore e direttore dell’ Ensemble Pygmalion che come collaboratore di complessi sinfonici rinomati. Dopo aver sostenuto impeccabilmente Isabelle Faust nel Concerto di Beethoven, il giovane direttore francese ha eseguito la Sinfonia Jupiter K.551 di Mozart. A partire dal fraseggio teso e nervoso del primo movimento, esposto con una scelta di tempi molto vivace e ricca di slancio, il maestro parigino ha trovato subito il giusto tono espressivo e una perfetta definizione dei contrasti. Molto ben riuscita anche la lettura dello splendido secondo movimento. Oltre alla freschezza di fraseggio, ricercatezza di tinte strumentali e coerenza di concezione, la lettura di Raphaël Pichon si caratterizzava anche per le sonorità orchestrali morbide, sfumate e di grande trasparenza. Perfetta la resa dei passaggi contrappuntistici, che la condotta di fraseggio impostata dal musicista francese sottolineava splendidamente in tutti i particolari, grazie alla prova assolutamente eccellente della Freiburger Barockorchester con il suo suono dorato, cremoso e ricco di armonici. Lunghissimi applausi alla fine di una bellissima serata, che il pubblico di Ludwigsburg ha dimostrato di apprezzare.
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