Ludwigsburger Schlossfestspiele 2018 – L’ Arpeggiata: “Eine Balkanroute”

Foto ©Martin Kalb

Dopo due anni, Christina Pluhar e il suo ensemble “L’ Arpeggiata” sono tornati al Ludwigsburger Schlossfestspiele con il loro nuovo progetto musicale, intitolato Eine Balkanroute. Il gruppo fondato e diretto dalla cinquantatreenne tiorbista austriaca intrattiene da anni un legame particolare con il pubblico di Ludwigsburg, che anche questa volta ha riempito fino al massimo della capienza il Forum am Schlosspark per ascoltare la nuova proposta concertistica de “L’ Arpeggiata”, che qui conta numerosissimi fans soprattutto fra i giovani. Come tutti gli altri programmi ideati da Christina Pluhar anche Eine Balkanroute si basa sui criteri seguiti dalla strumentista di Graz, che ha studiato liuto e arpa barocca a Den Haag e alla Schola Cantorum Basiliensis con alcuni tra i padri della moderna prassi esecutiva filologica, come ad esempio Hopkinson Smith, e nel 2000 ha fondato l’ ensemble “L’ Arpeggiata” (nome ispirato al titolo di una Toccata del compositore veneziano Giovanni Girolamo Kapsberger) fin dall’ inizio della sua carriera. Christina Pluhar ha spiegato in diverse interviste come la contaminazione dei generi che anima i suoi progetti sia finalizzata a evidenziare al massimo il carattere improvvisativo sui cui si basa la gran parte del repertorio barocco. Nell’ impaginazione di questo programma, la Pluhar ha voluto ricostruire un viaggio ideale sulla cosiddetta Balkanroute, balzata agli onori della cronaca dopo la crisi dei migranti nel 2015, tramite musiche appartenenti al repertorio popolare dei paesi situati nella zona balcanica. Nella prima parte del concerto, che durava circa 95 minuti senza pausa, la rotta balcanica occidentale veniva illustrata da melodie greco-salentine, macedoni, croate e serbe. A seguire, una selezione di brani popolari bulgari per poi passare a musiche illustranti i luoghi della rotta mediterranea orientale con brani tradizionali provenienti dalle isole di Naxos e Lesbos. Il programma si concludeva con altre musiche vocali e strumentali della regione di Shope, in Bulgaria, e della Macedonia. Oltre agli strumentisti de “L’ Arpeggiata”, l’ organico includeva il coro Bulgarian Voices Angelite e quattro voci soliste.

Dal punto di vista musicale, la proposta era davvero molto interessante e coinvolgente, per la raffinatezza e l’ intelligenza del gusto che caratterizzava l’ impostazione del programma. I magnifici impasti coloristici creati anche grazie alla presenza di strumenti come lo Zink, la Gadura bulgara e la Lyra greca, suonati con magnifica padronanza virtuosistica dai musicisti de “L’ Arpeggiata”, creavano stupendi sfondi sonori per le voci di Vincenzo Capezzuto, Céline Scheen, Katerina Papadopoulou e Nataša Mirkovic che cantavano con morbidezza, gusto del fraseggio, preparazione stilistica impeccabile e una fortissima carica espressiva. Magnifica anche la prova del coro Bulgarian Voices Angelite, formato da sedici cantanti vestite nei costumi tradizionali della loro terra, perfette nel rendere con accenti fervidi e ispirati le atmosfere spazianti dalla melanconia nostalgica fino all’ umorismo dei canti popolari bulgari. Un crescendo intenso di emozioni musicali perfettamente calcolate nella progressione drammatica, culminato nella canzone bulgaro-macedone “Zaidi Zaidi jasno sonce“, in cui tutti i protagonisti si univano a concludere la serata. Il pubblico del Forum am Schlosspark ha reagito in maniera entusiastica a questa proposta di musiche davvero avvincenti nella loro semplicità espressiva ottenuta con effetti ritmici a volte molto complessi e una scrittura che comprende effetti armonici finissimi come le combinazioni di intervalli microtonali, e ha applaudito a lungo tutti i protagonisti del concerto fino a ottenere tre fuori programma. Alla fine gli spettatori, che non volevano ancora lasciare la sala, sono stati ripagati da una fulminante improvvisazione di canto e danza eseguita da Vincenzo Capezzuto, che ha concluso in maniera entusiasmante una serata ricca di significato e assolutamente fuori dal comune per raffinatezza e livello esecutivo. Un successo pienamente meritato per un concerto davvero intelligente e di alta classe, che si spera venga presto trasferito su CD come tutti gli ultimi progetti de “L’ Arpeggiata”.


Scopri di più da mozart2006

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Un pensiero riguardo “Ludwigsburger Schlossfestspiele 2018 – L’ Arpeggiata: “Eine Balkanroute”

  1. In quel bellissimo Festival ho cantato LA ZINGARA di Rinaldo Da Capua….un ricordo bello

    "Mi piace"

I commenti sono chiusi.