
Foto ©Staatsorchester Stuttgart/FB
Per il quarto appuntamento della stagione sinfonica alla Liederhalle, la Staatsorchester Stuttgart ha invitato nuovamente il sessantatreenne direttore viareggino Nicola Luisotti, che qui alla Staatsoper, durante la gestione di Klaus Zehelein, conobbe agli inizi del nuovo secolo alcuni tra i primi successi di una carriera internazionale che poi si è sviluppata ai massimi livelli, fino alle collaborazioni con orchestre di prestigio e incarichi stabili prima alla San Francisco Opera dal 2009 al 2018 e poi dal 2012 al 2014 al San Carlo di Napoli. Io ascoltai Luisotti per la pria volta circa venticinque anni fa al Teatro Verdi di Trieste in una bella produzione dello Stiffelio di Verdi e qui a Stuttgart ho sentito da lui delle pregevoli interpretazioni di Trovatore e Otello, sempre una ventina di anni fa. Ho successivamente ascoltato da lui alla radio e in streaming diverse altre ottime esecuzioni di repertorio operistico e anche sinfonico, e lo considero un musicista esperto, dotato di requisiti tecnici da direttore completo e affidabile, sempre di grande professionalità e coerenza nelle sue esecuzioni.
Per il suo ritorno a Stuttgart dopo il grande successo ottenuto due anni fa con un’ eccellente lettura della Sesta di Mahler, il maestro italiano ha scelto un programma formato, secondo le sue dichiarazioni riportate nel programma di sala, da brani attinenti alla sua grande passione per il cinema. Nella Ouverture Fantasia Romeo e Giulietta di Tschaikowsky, posta in apertura di serata, l’ esecuzione si è caratterizzata per slancio ed intensità, con l’ esposizione del tema d’ amore ben evidenziata senso del fraseggio cantabile e la lettura complessiva del brano approfondita e accurata nell’ evidenziazione dei dettagli da parte di Luisotti, grazie anche alla notevolissima prova della Staatsorchester Sturrgart: il tema iniziale in fa diesis minore era davvero reso in maniera eccellente per morbidezza di sonorità e varietà di tinte, e la cavata degli archi nel tema degli amanti è apparsa ottima, per ricchezza di armonici e intensità di timbro. La prima parte del concerto era completata dalla Sinfonia sopra una canzone d’ amore di Nino Rota, conosciuto a livello mondiale come il massimo autore italiano di musiche per film insieme a Ennio Morricone, ma anche compositore di tutto rispetto nella sua vasta produzione classica. Nel campo del cinema, Nino Rota ottenne i migliori risultati artistici con i suoi lavori insieme a Federico Fellini, per il quale scrisse la musica di quasi tutti i suoi film, Franco Zeffirelli, Francis Ford Coppola con la musica per i primi due film della saga The Godfather, il secondo dei quali gli fece vincere l’ Academy Award per la migliore colonna sonora originale, e Luchino Visconti che gli commissionò la musica per Le notti bianche, Rocco e i suoi fratelli e Il Gattopardo.Per quest’ ultimo film, Nino rotà utilizzò dei tempi provenienti da una Sinfonia scritta negli anni Quaranta e lasciata incompiuta e li riprese nel terzo e quarto movimento della Sinfonia sopra una canzone d’ amore, eseguita per la prima volta il 17 giugno 1972 all’Auditorium del Foro Italico in Roma. Molto bravo qui è stato Nicola Luisotti nel sottolineare linea melodica elegante e scorrevole, caratterizzata da un delicato lirismo che è la cifra stilistica della partitura.
Nella seconda parte della serata era in programma la Sinfonia N° 5 op. 100 di Prokofiev, probabilmente la partitura sinfonica di maggior disciplina e perfezione formale del grande compositore russo. Luisotti e la Staatsorchester Stuttgart ne hanno dato una lettura di ottimo livello complessivo, in particolare nell’ esecuzione del frenetico movimento finale, condotto con una carica virtuosistica davvero avvincente. Ma anche le atmosfere liriche e i colori iridescenti che caratterizzano il primo movimento e l’ Adagio hanno ricevuto una perfetta sottolineatura nella concertazione del direttore italiano, ha ottenuto dall’ orchestra una prestazione ammirevole per precisione, compattezza di suono, amalgama e nitidezza. Una prova complessiva di assoluto rilievo e un’ interpretazione equilibrata, ricca di inventiva, ampiezza di respiro melodico e coerenza nella concezione d’ insieme. Il pubblico della Liederhalle ha tributato applausi frenetici al maestro italiano e all’ orchestra, pienamente meritati vista la qualità davvero elevata del concerto.
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